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I mille affari a Parigi di Enrico Letta, il leader Pd che tifa per la Francia

Pubblicato il 12/07/2021 12:32

Tra le voci più stonate di questo Europeo 2020, che ha visto l’Italia di Roberto Mancini trionfare a sorpresa regalandoci un’emozione irripetibile, c’è stata sicuramente quella del leader del Pd Enrico Letta, molto più attento a polemizzare che a fare il tifo. Il dito puntato costantemente contro la Nazionale, invitata a partecipare al Black Lives Matter come se mettersi in ginocchio risolvesse per magia il problema del razzismo. Forse più attento alle sorti della Francia, nazione alla quale è particolarmente legato, che alle performance degli Azzurri.

Come ricordato da un articolo pubblicato da Domani e dal titolo “L’altra carriera di Letta nel business degli ex premier”, il segretario del Pd, durante il suo periodo di assenza dai riflettori, ha ricoperto ruoli molto importanti in quel di Parigi. Il più famoso e conosciuto, quello di direttore dell’istituto per gli affari internazionali della prestigiosa università di Sciences Po, oltre alla presidenza del Jacques Delors Centre. Altri incarichi, invece, sono meno noti ma non per questo secondari.

Secondo Le Monde, per esempio, Letta ha svolto un ruolo chiave nell’accordo siglato tra i giganti francesi di acqua, rifiuti ed energia, ovvero Veolia e Suez, che si sono fusi dando vita a una società da 37 miliardi di fatturato. Con la mediazione decisiva della società parigina Equanim, di cui il leader del Pd è presentato come “fondatore” e che si pone l’obiettivo di “arruolare personalità di altissimo livello per intervenire in conflitti complessi”. Di Equanim, Letta è anche “presidente onorario del consiglio strategico internazionale”.

Nel 2016, Letta era poi stato nominato nell’advisory board di Amundi, società specializzata nell’asset management, controllata dal gruppo Credit Agricole e nota in Italia soprattutto per aver acquisito Pioneer dalla Unicredit di Jean Pierre Mustier. Un incarico, secondo la stessa azienda, lasciato di recente con il ritorno in Italia. Letta avrebbe poi ottenuto anche l’incarico di membro del consiglio di sorveglianza del gruppo in Publicis, renumerato 100 mila euro per otto sedute. Senza lasciarsi sfuggire l’occasione di strizzare anche l’occhio alla Cina. Secondo le agenzie, “la compagnia cinese Tojoy ha annunciato l’ex primo ministro italiano Enrico Letta e l’ex cancelliere austriaco Werner Faymann come co-presidenti di Tojoy Western Europe”.

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