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I guerrieri traditi dal Cinque Stelle non smetteranno di combattere

Pubblicato il 06/07/2020 14:21 - Aggiornato il 07/07/2020 09:13

di Ludovico Vicino.

Mette una gran pena pensare alla parabola del Cinque Stelle: nel giro di un anno di governo, il MoVimento si è ridotto da radicale – seppur confusa – forza anti-establishment a sorridente stampella di quel sistema che aveva giurato di combattere. Dopo le clamorose giravolte su moneta unica, TAV, TAP, obbligo vaccinale, 5G e chi più ne ha più ne metta, la stragrande maggioranza degli unidici milioni di elettori che il 4 marzo 2018 avevano affidato ai grillini la propria speranza di cambiamento ha dovuto amaramente rassegnarsi a questo meschino riallineamento. 

L’amarezza però diventa vera e propria rabbia quando ci si sofferma a pensare a tutti coloro che al simbolo con le cinque stelle hanno affidato ben più che il proprio voto alle urne. Parliamo di tutte quelle associazioni e quei comitati di cittadini che da decenni si battono giornalmente per fare dell’Italia un Paese migliore e che, dieci anni fa, misero la propria spada al servizio del MoVimento portandovi lustro e facendone la fortuna. Allora il pinnacolo del civismo italiano si mise a disposizione di un progetto che si è poi rivelato guidato da un manipolo di traditori senza un credo politico e senza spina dorsale.

Ma chi ha combattuto sul fronte sociale o su quello ambientale per tutta la vita non si arrende certo per l’inganno perpetrato da qualche opportunista. Anzi, ora più che mai questi guerrieri abbandonati dalla politica si stanno donando alla propria causa anima e corpo, perché, come ben sanno, è adesso che ce n’è davvero bisogno. 

È questa la storia di Franco Trivero, presidente dell’associazione Pro Natura Alta Valsusa, che da anni lotta per tutelare il patrimonio ambientale della valle contro scempi e abusi condotti sempre e solo in nome del profitto. Una lunga guerra la sua, che lo ha portato a subire minacce e ritorsioni fino all’ultimo atto di qualche giorno fa: l’incendio della sua auto proprio davanti casa. Un gesto vergognoso, in perfetto stile mafioso, che chiarisce quali siano i metodi che certi potentati mettono in atto nei confronti dei cittadini che non intendono chinare la testa. 

A Franco e a tutti gli altri Franchi d’Italia, che per nostra fortuna sono pochi ma non pochissimi, va tutta la nostra solidarietà. E alla nostra solidarietà si aggiunge una promessa: non rimarrete da soli a lungo.