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I “fact checker” del Draghistan. “Uno vale uno” anzi: mezzo!

Pubblicato il 09/05/2022 09:07

di Gandolfo Dominici, Professore Associato di Business Systems e Marketing – Università di Palermo – esperto di Cibernetica Sociale – Editor in Chief della rivista scientifica Kybernetes – CV: https://gandolfodominici.it/

Nel “Metaverso” del Draghistan, dove il supremo leader incontra Zuckerberg – proprietario del “politicamente correttissimo” social Facebook, odierno anticipatore del Ministero della Verità tanto agognato dagli esponenti DEM – la “veridicità” di qualunque affermazione, opinione e persino pubblicazione scientifica è affidata ai cosiddetti “debunker” o“fact-checker”.

Ma chi sono questi super esperti? 
Secondo l’opinione diffusa del draghistano medio, sono scienziati di chiara fama con curriculum scientifici tali da poter dare del “rincoglionito” a qualunque premio Nobel.



Ma parrebbe proprio non essere così!

A tal proposito è utile raccontare quanto emerso alcuni giorni dai commenti seguiti ad un mio tweet.

È, infatti, capitato che twittassi un link verso un sito che ospitava le ottantamila pagine di documenti rilasciati dalla Pfizer, da cui si evinceva come fosse la stessa casa farmaceutica ad ammettere che i suoi sieri mRNA fossero ben lontani dall’essere l’acqua santa e miracolosa sommamente decantata dalla propaganda politico-mediatica del Draghistan.

In risposta al mio tweet, un noto sito c.d. “anti-bufala” – di cui non faccio il nome  perché oggettivamente  irrilevante- ha prontamente ribattuto.

Ovviamente, la loro versione è riassumibile in una tranciante bollatura di quei documenti alla stregua di completeballe. Ma, non contenti, quei dotti hanno anche rincarato la dose, sostenendo che il sito che aveva raccolto i documenti fosse riconducibile ad una nota associazione no-vax, quindi non degna di rispetto, il tutto accompagnato da altre banalità tipiche della propaganda a cui siamo sottoposti ormai da oltre 2 anni.

 Hanno – a loro volta – ribattuto altri utenti citando diversi studi di noti scienziati (veri) che, a differenza degli autorevoli pareri di quel sito “anti-bufale”, hanno trovato spazio su riviste scientifiche soggette a rigido referaggio scientifico.

Il sito “anti-bufale”, quindi, chiama in aiuto quello che definisce il suo super “esperto” che viene presentato come un dotto medico italiano che lavora presso una nota università britannica. Il super esperto attacca, a sua volta, scrivendo e ribadendo in maniera ossessiva il suo autoreferenziale mantra, come un disco rotto: “Voi non siete medici io si! Voi non avete competenze io si! Servono le Competenze!”. 

Gli viene risposto citando il parere di noti scienziati – tutti con h-index superiore a 30 – che l’“esperto” anti-bufala per tutta risposta apostrofa come “cialtroni”, valutando i loro studi, pubblicati dopo refereraggio di esperti anonimi,  dello stesso valore del “due di coppe con la briscola a mazze” e presuntuosamente sostenendo che verrebbero cacciati con lancio di pomodori da qualsiasi convegno scientifico serio.

A fronte di tale assertiva veemenza mi è dunque parso opportuno capire chi fosse questo super esperto chiamato dal sito anti-bufale ad illuminarci verso la Verità della scienza. Andando a verificare chi fosse questo grandissimo scienziatofrequentatore dei più importanti consessi scientifici, e con la legittima aspettativa di trovare un solidissimo curriculum, tale da consentirgli di denigrare in modo così altezzoso colleghi scienziati con indici scientifici di tutto rispetto.

Con mia sorpresa, divenuta subito ilarità, si trova – invece – nella descrizione del suo profilo l’interessante qualifica di“wannabe surgeon” (che può tradursi: aspirante chirurgo).

Ricercando, poi, su google scholar (portale scientifico di Google) e altri motori di ricerca scientifici, i titoli di questo “aspirante chirurgo” e/o suoi articoli scientifici di rilievo – ovviamente – nulla è reperibile. Emerge, invece, che colui che viene presentato dal sedicente sito “anti-bufala” come  grande esperto di vaccini, al quale è permesso criticare – così spavaldamente – il lavoro di colleghi che possono legittimamente vantare centinaia di pubblicazioni, porgendolo qualeportatore della “verità scientifica”, nella realtà (non virtuale) altro non è che (ancora) uno studente specializzando, privo di dottorato (PhD), e che non ha mai né scritto un solo articolo scientifico che qualcuno abbia ritenuto utile e/o opportuno pubblicare, né abbia mai presentato alcuno studio in quelle conferenze dalle quali, a suo dire, i noti scienziati da lui definiti “cialtroni” verrebbero cacciati con lancio di ortaggi.

Insomma per i fact-checker del ministero della verità virtuale uno scienziato vero vale mezzo-scienziato. O, in altre parole, uno studente poco più che ventenne, che ancora deve ultimare gli studi specialistici, viene elevato e presentato quale “esperto”. Un ragazzo che, nella ardua ipotesi che fosse bravo, per ovvie ragioni anagrafiche tutto potrebbe avere tranne l’esperienza. 

Orbene, se questo è quanto deve aspettarsi dal profilo di un “esperto”, appare quindi grottescamente chiaro (ma senza particolare sorpresa) come risulti ben lontana dalla realtà oggettiva la convinzione del draghistano medio che i fact checker siano scienziati con curricula scientifici di alto profilo. 

Sorge inoltre il legittimo sospetto  che chi, celandosi dietro il logo del (presunto) sito anti-bufale, accrediti uno studente specializzando come esperto, possa essere poco più di un adolescente studente delle scuole superiori che, nella realtà capovolta della propaganda del Draghistan, assurge al rango di censore e baluardo dell’“asciheziah” (che non è vera scienza) del Draghistan.