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Hamas, il dettaglio nelle foto del massacro che apre un’altra crisi internazionale: “Vogliamo chiarimenti”

Pubblicato il 09/11/2023 14:30

Immagini che sono diventate un vero e proprio caso internazionale, quelle dei terroristi di Hamas che irrompono nei kibbutz vicini a Gaza, rapiscono civili e incendiano carri armati israeliani la mattina del 7 ottobre. Scatti che hanno fatto il giro del mondo e che hanno visto però ora gli autori delle foto, diffuse da Associated Press, Cnn e Reuters, finire al centro delle polemiche dopo che HonestReporting, un sito pro-israeliano, ha puntato il dito contro la presenza dei reporter sulla scena di quei crimini. “Come mai si trovavano lì? Sapevano in anticipo cosa sarebbe succeso?” è l’interrogativo sollevato. (Continua a leggere dopo la foto)
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hamas foto massacro

Sotto accusa ci sono alcuni freelance di Gaza indicati come autori degli scatti del 7 ottobre: Hassan Eslaiah, Yousef Masoud, Ali Mahmud, Hatem Ali, Mohammed Fayq Abu Mustafa e Yasser Qudih. In particolare, di Eslaiah il sito ha diffuso un video da lui stesso postato su X, poi cancellato, in cui lo si vede davanti a un carro armato israeliano in fiamme con la didascalia, “in diretta dall’interno degli insediamenti della Striscia di Gaza”. (Continua a leggere dopo la foto)

hamas foto massacro

In un’altra foto, sempre segnalata da HonestReporting, è mostrato Eslaiah abbracciato al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, con quest’ultimo che gli dà un bacio sulla guancia. Anche Masoud era presente sulla scena del carro armato in fiamme, come Abu Mustafa e Qudih, che riprendevano uomini armati che si infiltravano in Israele e infierivano sul corpo di un soldato estratto dal mezzo corazzato. (Continua a leggere dopo la foto)

hamas foto massacro

Le autorità dello Stato ebraico hanno chiesto spiegazioni ai media internazionali, che hanno subito preso le distanze. Cnn ha fatto sapere di “essere a conoscenza dell’articolo e della foto riguardanti Hassan Eslaiah, un fotoreporter freelance che ha lavorato con numerosi organi di stampa internazionali e israeliani. Anche se in questo momento non abbiamo trovato motivo di dubitare dell’accuratezza giornalistica del lavoro che ha svolto per noi, abbiamo deciso di sospendere ogni legame con lui”. AP ha sottolineato a sua volta che “non era a conoscenza degli attacchi del 7 ottobre prima che accadessero”. Stessa linea di Reuters.

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