
La guerra tra Israele e Palestina, come prevedibile, rischia di sfociare in una guerra dell’intero Medio Oriente. Il conflitto si allarga e ora le minacce incrociate allarmano il mondo intero. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in visita alle truppe dispiegate a nord, avverte l’organizzazione sciita che “se decidono di aprire un altro fronte, le conseguenze per Hezbollah e il Libano
saranno devastanti”. Anche il Libano, dunque. Ma non solo. Perché ora entrano in gioco anche Iran e Iraq. Da due settimane i miliziani armati dall’Iran pungolano le postazioni israeliane, testano la loro volontà di reagire con la forza. In tutta risposta, l’aviazione israeliana ha bombardato gli aeroporti di Damasco e Aleppo in Siria, perché da lì – scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth – l’Iran fa arrivare altri miliziani e armamenti. Anche lo Yemen è della partita, e i suoi miliziani dichiarano di essere pronti a bersagliare i cargo israeliani nel Mar Rosso. E in tutto questo gli Usa? E la Cina? E la Russia? (Continua a leggere dopo la foto)
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“Se Israele non ferma i massacri a Gaza, la situazione finirà fuori controllo”, provoca il ministro degli Esteri dell’Iran. La risposta? La dà il ministro dell’economia israeliano: “Taglieremo la testa del serpente a Teheran“. Minacce che fanno tremare le vene ai polsi. roboanti. Antony Blinken, il segretario di Stato degli Usa avverte: “Ci aspettiamo attacchi nella regione e abbiamo rafforzato le misure”. Il conflitto, dunque, si sta già allargando. Intanto altri 2mila soldati sono stati mobilizzati e gli Stati Uniti stanno dispiegando il sistema anti-missile Thaad. Dal canto suo, il presidente Biden ha sentito i leader europei e da Netanyahu ha ottenuto che i convogli verso la Striscia dall’Egitto non verranno interrotti. In un contesto di crescente tensione in Medio Oriente anche la Cina alza voce e invia 6 delle sue navi da guerra. Tale decisione ha destato preoccupazione da parte delle altre grandi potenze, perché Pechino non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali al riguardo. Da che parte sta? (Continua a leggere dopo la foto)
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Guerra in Israele, non solo Iran e Usa, anche la Cina in campo
La guerra, insomma, è destinata a durare e a coinvolgere molti Stati. Per questo ora si sta muovendo anche papa Francesco, il quale ha avuto una telefonata di circa 20 minuti con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, al quale il pontefice ha ribadito che “bisogna individuare percorsi di pace“. Biden ha “condannato il barbaro attacco di Hamas contro i civili e ha affermato la necessità di proteggere i civili a Gaza”. Fa sapere la Casa Bianca: “Ha parlato della recente visita in Israele e dei suoi sforzi per assicurare la consegna di aiuti umanitari a Gaza”. Durante l’Angelus Francesco ha chiesto lo stop alle ostilità, ricordando che “la guerra è sempre una sconfitta”.
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