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Conte 2, parla Di Battista: “Sono scettico. Il Pd resta il partito garante del sistema”

Pubblicato il 13/09/2019 10:41

Torna a farsi sentire Di Battista e commenta così la nascita del nuovo governo giallorosso, in cui il suo Movimento si è alleato con l’avversario storico, il Pd. Dibba continua a rimanere scettico nei confronti dei neoalleati, che per lui “restano il partito garante di questo sistema”. Non si sbilancia, invece, su Giuseppe Conte. “Staremo a vedere. Come tutti quanti i cittadini io sono un elettore, quindi un datore di lavoro dei politici e aspetterò di vedere e giudicherò i risultati”.

Di Battista interviene per la prima volta pubblicamente dalla nascita del governo Conte 2, sostenuto dal Pd e dal M5s. “Speriamo bene, che vi devo dire? Non è un segreto di Stato il fatto che io sia scettico, conosco il Partito Democratico. Vedremo, come tutti i cittadini, mi auguro il meglio”.

“Se mi hanno chiesto di entrare al governo? Credo che il Partito democratico abbia, in un certo senso, posto dei veti. Però è pur vero che io avevo esternato, non dico pubblicamente, però lo scrivono i giornali, uno scetticismo rispetto a questa cosa, quindi è anche comprensibile. Poi io sono un uomo piuttosto divisivo: le mie idee sono abbastanza nette da sempre e le metto sempre davanti a tutto”.

“Per me le mie idee sono la cosa più importante che ho, oltre a mio figlio”, ha detto l’ex parlamentare del M5s a Dritto e Rovescio, il talk show condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4.

Di Battista ha insistito anche su quello che è uno dei suoi storici cavalli di battaglia: il conflitto d’interessi: “Ho sentito un’intervista ad Andrea Orlando del Pd in cui dice che, in questo Paese, i poteri forti non esistono; invece si chiamano De Benedetti, Benetton, Caltagirone, Malagò. Sono questi i miei avversari. Per me il Pd resta il partito garante di questo sistema”.

L’ex deputato auspica che l’esecutivo “si occupi degli ultimi e oggi, per me, l’unico modo per occuparsi degli ultimi in Italia, è aggredire con le sacche di potere le oligarchie a cominciare da una legge seria sul conflitto d’interessi che, ripeto, se non c’è mai stata in Italia, più che per responsabilità di Berlusconi, è stata per responsabilità della Sinistra”.

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