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Conte-bis, ovvero il governo delle poltrone. Guerra aperta per sottosegretari e viceministri

Pubblicato il 09/09/2019 16:32

Oggi il governo Conte-bis riceverà la fiducia da Camera e Senato, perché è così che va, è così che funzionano i giochi di palazzo. Il popolo, ovviamente, non ha voce in capitolo. Nasce quindi il partito delle poltrone, un governo che tradisce la volontà popolare. Si procederà con lo smontare il dl immigrazione, Quota 100, dl su banche e lavoro, le iniziative sulla scuola… E tutto questo perché? Perché adesso inizia la vera e propria caccia alle poltrone. Sistemati i pesi massimi (ovvero i ministri) sulla bilancia dell’alleanza M5S-Pd, ora si procederà a viceministri e sottosegretari.

Le caselle da riempire sono 40/45, che con i 21 ministri assicurerebbero al Conte-bis una fisionomia simile, ma non superiore, al Conte 1. Le poltrone sono da distribuire tra i due maggiori azionisti, anche se nelle nomine di sottogoverno bisognerà tenere conto di Leu ma anche di quegli alleati che sono presenti in Senato (come il Psi, che ha un voto con Riccardo Nencini), dove il governo ha bisogno di fare il pieno di voti.

Un motivo che, tra l’altro, fa scendere le quotazioni di alcuni senatori pur ben piazzati nel totonomi di queste ultime ore, come Simona Malpezzi all’Istruzione e Franco Mirabelli alla Giustizia. Gli equilibri tra le forze politiche verranno, poi, assicurati anche grazie al gioco delle deleghe e all’eventuale ‘upgrade’ a vice ministro. A dispetto dei numeri a disposizione della maggioranza, nel Pd e nel M5s è apertissima la caccia alla ‘sottopoltrona’, con tante autocandidature e un pressing di vario tipo nei confronti dei vertici che arriva anche dalla base.

Al Nazareno, per esempio, diversi segretari regionali in queste ore stanno facendo arrivare le varie “istanze dei territori”. I nomi che circolano nel M5S non sono meno, con l’aggiunta della ‘grana’ dei ministri uscenti e non confermati come Barbara Lezzi e Giulia Grillo, cui trovare una collocazione. Mentre per Danilo Toninelli si parla dell’ipotesi capogruppo in Senato.

Tra i volti nuovi potrebbero esserci Lucia Azzolina (Istruzione), Luca Carabetta (Innovazione), Federica Dieni (Interno), Dalila Nesci (Salute), Giorgio Trizzino (Salute) e anche l’ex sindaco di Livorno Filippo Nogarin (Innovazione o Infrastrutture). Infine, oltre alla partita del sottogoverno c’è quella dello ‘spoil system’ dei dirigenti ai vertici dei ministeri.

Solo per fare un esempio, potrebbero esserci novità per il capo di gabinetto del ministro dell’Economia, con il cambio tra Giovanni Tria e Roberto Gualtieri. Circolano le ipotesi di un ritorno di Roberto Garofoli o di Claudio De Vincenti, entrambi provenienti da ‘Italianieuropei’ di Massimo D’Alema. Pensate un po’… Buon governo delle poltrone a tutti!

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