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“Licenziato dopo la morte”. La surreale decisione della multinazionale. Il dolore dei genitori

Pubblicato il 06/10/2022 08:36

“Lui era già morto e lo hanno licenziato”. Il racconto dei familiari di Sebastian Galassi, rider morto durante una consegna, è intriso di dolore e rabbia. La vicenda scosse l’Italia intera, riaccendendo il grande dibattito sui rider. Sebastian era in sella a uno scooter quando, durante una consegna, si è scontrato con un suv. Un impatto fatale. In seguito all’incidente, la catena Glovo per cu lavorava aveva disattivato l’account del corriere: la famiglia della vittima aveva ricevuto dunque la notizia del “licenziamento” con una email generata automaticamente da Glovo che aveva disattivato l’account per mancato rispetto di tempi e condizioni”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il suo account è stato sospeso per proteggere l’identità del suo profilo – spiega Glovo in una nota –. Un messaggio automatico è stato inviato per errore. Siamo profondamente dispiaciuti perché ciò potrebbe aver causato ulteriori sofferenze alla sua famiglia e ci scusiamo per l’accaduto”. Glovo ha aggiunto di essere “in contatto con la famiglia per sostenerla in questo momento difficile”. Il Consiglio comunale di Firenze, però, in apertura di seduta, lunedì sera, ha osservato un minuto di silenzio per ricordare il 26enne e i rider fiorentini hanno deciso di fermarsi con uno sciopero proclamato da Cgil Firenze, Filcams Cgil Firenze, Filt Cgil Firenze, Nidil Cgil Firenze. (Continua a leggere dopo la foto)

“Chiediamo alla cittadinanza di non ordinare e di partecipare al presidio. Non possiamo tollerare altri morti per una consegna” spiegano le tre categorie interessate. Per fatti come la morte del 26enne, “credo che non ci si possa più indignare – aggiungono – bisogna che ci sia una cultura della sicurezza che parte dalle scuole, e bisogna smettere di fare una competizione tra lavoratori, perché di questo si tratta”. “Basta cottimi, basta sfruttamento – ha detto Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana – , perché io credo che questa sia una piaga che non è degna di un paese civile. Non si può lavorare per fare una consegna e ricevere 2,50 euro. Questo è sfruttamento”. (Continua a leggere dopo la foto)

La Procura di Firenze ha iscritto nel registro degli indagati il conducente del suv, un giovane di 26 anni di Scandicci (Firenze), con l’ipotesi di omicidio stradale. La Land Rover ha travolto Sebastian che viaggiava a bordo della propria moto alla periferia sud di Firenze. La procura ha anche disposto l’autopsia sul corpo del rider fiorentino. Secondo Mosaico di Pace – ripresi su Avvenire – “le scuse successive del datore di lavoro (Glovo, ndr) appaiono peggiori del male prodotto: il sistema algoritmico fa scattare quella comunicazione se il lavoratore manca le consegne o non risponde alle chiamate. È esattamente in questo modo che abbiamo consacrato l’annullamento dei volti e delle relazioni”.

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