L’Organizzazione mondiale della sanità torna “ad abbaiare”, per usare una citazione ormai famosa, su restrizioni e vaccinazione massiva. Nella giornata di ieri, il direttore generale Tedros Ghebreyesus ha avvertito che non è il momento di abbassare la guardia, sentenziando che «Il numero dei morti per Covid è troppo alto, i governi valutino il ripristino delle restrizioni». Per l’Ente fautore delle autorizzazioni in fretta e furia e della poca trasparenza, dunque, il tempo delle misure restrittive è tutt’altro che finito.
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Restrizioni e vaccini unica soluzione
Come riporta il Corriere della Sera, secondo Ghebreyesus sono diversi i fattori che porterebbero a non dichiarare il cessato allarme: «Le sottovarianti di Omicron, come BA.4 e BA.5, continuano a guidare ondate di casi, ricoveri e morti in tutto il mondo. Inoltre, ed è il secondo punto la sorveglianza si è ridotta in modo significativo, rendendo sempre più difficile valutare l’impatto delle varianti sulla trasmissione, le caratteristiche della malattia e l’efficacia delle contromisure. E infine, il terzo punto è che la diagnostica, i trattamenti e i vaccini non vengono implementati in modo efficace».
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Nihil sub sole novum
Ma quali sarebbero, secondo l’Oms, le risposte a questa nuova ondata? Ebbene, le stesse adottate in occasione delle ondate precedenti. In primo luogo il direttore generale auspica che i governi tornino ad imporre nuove restrizioni, in secondo luogo stabilisce che i vaccini restano l’arma più efficace di contrasto al virus. «C’è una grande distanza nella percezione del rischio derivante dal Covid-19 tra le comunità scientifiche, i leader politici e il pubblico in generale, è importante che i governi si concentrino sulla tutela delle comunità più a rischio, trovando i non vaccinati in modo da costruire il muro dell’immunità verso l’obiettivo di vaccinazione del 70%».
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Dichiarazioni prive di ogni fondamento
Considerazioni, quelle dell’Oms, che fanno raggelare il sangue nelle vene di chi, come noi, ha già mal sopportato la sistematica distruzione dell’intelaiatura democratica del Paese. Non solo questo tipo di considerazioni sono deleterie per la loro totale insensatezza nel garantire un’efficace contenimento della pandemia, ma lasciano grossi dubbi anche sui reali scopi della suddetta Organizzazione. E’ ampiamente dimostrato dai dati, infatti, come restrizioni e vaccinazione massiva non abbiano affatto contribuito a migliorare la situazione globale, registrando migliori risultati proprio dove le misure di contenimento sono state applicate in maniera più blanda o dove erano del tutto assenti, come si può leggere in un nostro precedente articolo. Peccato che generalmente, come le precedenti esperienze insegnano, quando l’Oms ordina, i governi eseguono. Prepariamoci al peggio.
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