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“Rischio di tumulti in tutto il mondo”. Il gigante delle assicurazioni avverte le aziende: “Preparatevi!”

Pubblicato il 12/07/2022 19:45

La compagnia di assicurazioni Allianz, una delle più famose al mondo, ha lanciato il suo personale monito: le aziende devono prepararsi ad un incremento dei disordini sociali e dei tumulti in tutto il mondo. La causa è da ricercarsi nell’aumento del costo della vita, che arriva in un periodo già molto delicato a causa della crisi scatenata dalla pandemia di Covid-19. Prepariamoci alle sommosse.
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I suggerimenti di Allianz per prepararsi ai tumulti

Come riportato da L’Indipendente, un rapporto redatto il mese scorso dalla compagnia leader mondiale nel settore assicurativo-finanziario riporta chiaramente tutta la preoccupazione del colosso per le possibili ripercussioni che la crisi economica in arrivo potrebbe avere in termini di tumulti e scontri sociali. taloi dinamiche, infatti, non colpirebbero soltanto i profitti delle imprese, ma potrebbero causare danni materiali ingenti agli edifici commerciali e governativi, alle infrastrutture di trasporto, alle catene di approvvigionamento, oltreché interruzioni delle attività. Dunque, essendo questa la sua area di interesse principale, Allianz ha messo le mani avanti, suggerendo alle imprese come minimizzare i danni e mettersi al riparo da circostanze che appaiono sempre più concrete e destinate ad aumentare a livello globale.
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Nuovi tumulti all’orizzonte

Il rapporto di Allianz evidenzia come le proteste siano destinate ad aumentare ulteriormente in tutto il mondo, sottolineando come quelle recenti abbiano già arrecato ingenti danni economici ed assicurativi. Nel 2018, infatti, il movimento dei gilet gialli in Francia ha provocato perdite di 1,1 miliardo di dollari per i rivenditori francesi, mentre in Cile “manifestazioni su larga scala sono state innescate da un aumento delle tariffe della metropolitana, che ha portato a danni assicurativi di 3 miliardi di dollari”. L’aumento del costo della vita e la crescita del malcontento generale provocato dalla gestione dell’emergenza sanitaria, sono elementi che potrebbero contribuire a creare la “tempesta perfetta” e scatenare diversi tumulti.
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La colpa è dei “complottisti”

La falla concettuale che si può trovare nel documento è che le rivolte non vengono attribuite alla pessima gestione dei governi in ambito pandemico ed economico, ma ai social network e alla disinformazione che avrebbero consentito il diffondersi delle cosiddette “teorie cospirazioniste”. Nel rapporto, infatti, si legge che “La natura in gran parte non regolamentata dei social media ha consentito alla disinformazione di diffondersi incontrollata, fornendo una piattaforma per i teorici della cospirazione e uno sfogo per i risentimenti. Queste rimostranze erano incentrate su tre aree principali: sentimento anti-vaccinazione e libertà civili; sfiducia nel governo e preoccupazione per il superamento del governo; difficoltà economiche”.
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La vera preoccupazione di Allianz

Dunque se ne deduce che la maggior preoccupazione delle compagnie assicurative non è quella di sollecitare i governi a risolvere i gravi problemi strutturali che affliggono su più livelli la società globale, ma semplicemente quella di regolamentare (leggasi censurare) maggiormente i social network, facendo sì che si limiti la possibilità di farli diventare strumenti di aggregazione e organizzazione delle proteste. Sommosse che bisogna assolutamente evitare, ovviamente per non danneggiare il business e i profitti di aziende, multinazionali e compagnie assicurative.

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