Nel prendere ufficialmente posizione a favore delle sanzioni inflitte dagli Stati europei alla Russia, il premier Mario Draghi ha rivolto una domanda agli italiani: “Preferite la pace o i condizionatori accesi?”. Sottolineando come sia necessario, per raggiungere l’obiettivo, stringere i denti e farsi forza, visto che le ultime settimane stanno mettendo a dura prova i conti delle famiglie costrette a barcamenarsi tra rincari delle bollette e prezzi dei generi alimentari in ascesa. Un’esternazione, quella del presidente del Consiglio, che non ha però convinto tutti.

Le parole di Draghi sono state infatti al centro di un acceso dibattito andato in scena nel corso dell’ultima puntata di Otto e Mezzo, programma in onda su La7 e condotto da Lilli Gruber. Ospite in studio, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, al quale la giornalista ha chiesto un commento su quanto dichiarato dal premier: “Mi pare un’alternativa discutibile. Innanzitutto spero che un quesito simile non venga sottoposto a referendum, temo che gli italiani sceglierebbero il condizionatore”.

“Poi non credo che esista una alternativa pace-gas, o pace-sanzioni – ha aggiunto Caracciolo, smontando così la domanda di Draghi e le dichiarazioni di tanti leader europei – Non ricordo un conflitto di qualche rilievo che sia stato interrotto dalle sanzioni. Immaginiamo che le sanzioni possano funzionare? Sottoscrivo a quattro mani: niente condizionatore e riscaldamento. Ma perché dovremmo credere che le sanzioni facciano cambiare idea ai russi? Questo proprio non riesco a capirlo”.

Infine, Caracciolo ha sottolineato come “non ci sono seri precedenti storici di qualcosa del genere. I russi hanno dimostrato ahimè di saper rinunciare a moltissimo pur di non perdere una guerra, e Putin questa guerra non la vuole perdere. Non credo che ci sia alcun legame diretto tra le sanzioni e la fine della guerra. Mi piacerebbe, ma purtroppo non lo vedo”.
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