Edward Luttwak, esperto di politica internazionale e consulente strategico del Governo degli Stati Uniti d’America, nella sua intervista rilasciata a Il Giorno non le manda certo a dire: «Meglio che a Bruxelles Joe Biden e gli altri 29 capi di Stato e di governo stiano zitti. Non facciano retorica e si concentrino sulla sola strategia che può mettere il dittatore russo definitivamente in ginocchio».
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Ad ogni costo
Ha le idee chiare Luttwak, invitando tutti i Paesi a non perdere altro tempo. Non importa a che costo, la priorità è supportare l’Ucraina. Anche perché le premesse per la conclusione del conflitto sembrano esserci: «L’invasione è fallita. Putin dovrà prenderne atto e ritirarsi. Non ha forze sufficienti per una guerra di posizione, una guerra inevitabilmente di logoramento», ha detto l’esperto di strategia militare e consulente del Pentagono per anni.
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Inviare altre armi
Secondo Luttwak bisognerebbe “continuare a inviare armi e aiuti di ogni tipo a Zelensky, che è il grande protagonista di questo conflitto”. L’esperto minimizza poi l’eventuale utilizzo di armi non convenzionali da parte di Mosca, nel momento in cui si dovesse trovare alle strette: “Non vedo questo pericolo. Coinvolgerebbero anche la sicurezza della popolazione russa e bielorussa”.
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Mettetevi un maglione
Per l’impavido consulente, quindi, bisogna assolutamente continuare sulla strada delle sanzioni: “Sinora stanno funzionando”, evidenzia convinto, esprimendosi poi sull’eventuale embargo alle importazioni di petrolio e gas naturale: “Siamo in aprile. L’inverno è finito. Gli europei si mettano un maglione anziché tenere il riscaldamento acceso”.
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Sacrifici? Fatti vostri
Luttwak sembra incarnare perfettamente lo spirito statunitense del “F**k the EU” di Nulandiana memoria. A quanto pare, i consulenti d’oltreoceano, come anche i membri del Governo, non sembrano farsi troppi scrupoli nell’imporre sacrifici e rigore ai cugini europei, specialmente in virtù di interessi che li coinvolgono direttamente.
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