Tra i tanti settori che in questi giorni ha deciso di alzare la voce contro un governo che si dimentica troppo facilmente degli italiani, c’è anche il popolo degli autotrasportatori, costretti a fare i conti con delle festività natalizie che si sono presto trasformate in un incubo, tra mancanze di servizi a causa delle restrizioni e file interminabili per chi, causa lavoro, si è trovato costretto a varcare i confini. A denunciare l’accaduto è stato in queste ore il segretario della Pmia (Piccole e Medie Imprese Autotrasporto) Roberto Galanti, che ha puntato il dito contro le scelte giallorosse.
“Resta lecito chiedersi, senza polemica, cosa, come e se il presidente Conte, la ministra De Micheli, il governo e le forze politiche hanno fatto per evitare la ‘caporetto’ del settore relativamente agli ingorghi del periodo natalizio in Gran Bretagna e Francia. Quello cui abbiamo assistito è una delle prove di quanto il mondo politico sia sganciato da quello reale”. Galanti ha poi pubblicato alcune testimonianze ricevute da autotrasportatori alle prese con il caos di questi giorni.
“Sono Claudio, sono in coda da 24 ore sull’autostrada M20 in direzione Folkestone. La Francia ha deciso di non far entrare nessuno nel suo territorio a meno che non abbia fatto un tampone nelle 72 ore precedenti, cosa umanamente impossibile per noi autisti. Siamo abbandonati da tutti. Solo ieri pomeriggio ci hanno dato una bottiglietta d’acqua. C’è chi non ha cibo, non ci sono servizi sanitari. Abbiamo provato a contattare le autorità italiane, ma nulla. Qui ci sono oltre 60 km di coda divisi in due file, un inferno”.
Gli autotrasportatori lamentano anche di non essere stati inclusi tra le categorie prioritarie durante le prime campagne di vaccinazione. Con il risultato da un lato di non aver ricevuto il farmaco, dall’altro di scontarsi con Paesi stranieri che chiedono la somministrazione per poter circolare nel loro territorio. La conseguenza è quella di file e attese snervanti continue, che mettono a rischio un servizio fondamentale per il Paese.
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