x

x

Vai al contenuto

La giustizia giallorossa: le tasse vanno pagate puntuali ma slittano i processi al Fisco

Pubblicato il 08/09/2020 10:28

Non c’è soltanto la preoccupazione sotto il profilo prettamente sanitario, tra le cause più evidenti dell’emergenza Covid-19. Quello che balza agli occhi, soprattutto negli ultimi giorni, è purtroppo la catena di ingiustizie innescata dalla pandemia, solidissima anche ora che il lockdown è fortunatamente alle spalle. E che il governo cerca di far passare sottotraccia: non tutti sanno che, per esempio, mentre il pagamento delle tasse resterà obbligo puntualissimo, senza ulteriori rinvii, lo stesso non può dirsi dei processi al Fisco, che in parte stanno già andando incontro a un ulteriore slittamento.

La giustizia giallorossa: le tasse vanno pagate puntuali ma slittano i processi al Fisco

Come rivelato da La Verità, infatti, nei giorni scorsi il direttore della seconda direzione provinciale dell’Erario di Milano Vincenzo Gentile ha scritto alla Commissione Tributaria per chiedere lo slittamento di un’udienza prevista nel corso della settimana seguente. Il tutto per dare il tempo di adeguarsi ai nuovi accordi stretti in tema di sicurezza onde evitare che i dipendenti possano correre rischi sul fronte sanitario. La contrattazione non era ancora terminata e così ecco la domanda di allungamento dei tempi, accettata a tempo record e senza fissare una nuova data. Una lettera che non sarebbe un caso isolato, con tante altre dallo stesso contenuto spedite in varie zone d’Italia, anche fuori dalla Lombardia.

La giustizia giallorossa: le tasse vanno pagate puntuali ma slittano i processi al Fisco

Suona strano che i rinvii vengano accordati senza ricorrere, invece, agli strumenti digitali per garantire i tempi dei processi. Soprattutto considerando la feroce propaganda con cui il governo Conte continua a sottolineare i suoi sforzi per un’Italia sempre più moderna sotto il profilo tecnologico. E invece, nel rapporto tra Fisco e cittadini, siamo all’età della pietra o poco più. Con il sospetto che non sia un fenomeno del tutto causale: considerando che si tratta di procedimenti in cui, statisticamente, una volta su due lo Stato si trova sconfitto di fronte al cittadino, i ritardi potrebbero essere visti come una manna dal cielo. Peccato che, nel frattempo, a quegli stessi italiani ancora in attesa di veder riconosciute le proprie ragioni sia chiesto di adempiere con celerità agli obblighi fiscali.

La giustizia giallorossa: le tasse vanno pagate puntuali ma slittano i processi al Fisco

Il dl Agosto del governo giallorosso ha infatti chiarito che i versamenti sospesi durante il periodo del lockdown andranno pagati con un F 24 datato 16 settembre. La metà del totale di Iva, Irpef e contributi Inps possono essere versati in quattro rate da qui a fine anno, mentre l’altra metà potrà essere rateizzata nel 2021 e nel 2022. Il secondo acconto da pagare il 30 novembre potrà invece essere rinviato soltanto dalle aziende che sono andate incontro a un calo del fatturato di almeno il 33% rispetto al primo semestre del 2019. In sostanza, per Conte & co. l’emergenza è finita ed è tempo di tornare a mettere mano al portafogli. Fa eccezione il Fisco, il quale gode di un beneficio non da poco: l’impossibilità per i cittadini di difendersi nei tempi previsti.

Ti potrebbe interessare anche: Cassese stronca il governo: “Dl Rilancio? Chi lo ha scritto non conosce il diritto”