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Giletti, scoppia un nuovo caso: il giallo dell’introduzione sparita. Cosa è successo

Pubblicato il 19/05/2023 10:39 - Aggiornato il 19/05/2023 10:40
Giletti introduzione libro Pinotti

Dopo aver sospeso “Non è l’arena”, scoppia un’altra bomba tra Massimo Giletti e Urbano Cairo. Cairo, infatti, non è solo proprietario di La7, ma anche del gruppo Rcs (di cui fanno parte, tra gli altri, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport) che ha anche un ramo editoriale legato alla pubblicazione di libri. Su quest’ultimo fronte il cavallo di punta è la casa editrice Solferino. Proprio per Solferino stava per uscire un libro con una introduzione di Giletti. A pochi giorni dall’uscita in libreria, però, le pagine scritte da Giletti sono state cancellate (qualcuno prova a suggerire censurare) insieme al suo nome in copertina. Il libro tratta le stragi del 1993. A dare notizia di questo nuovo capitolo ricco di curiosità è il settimanale Gente. Ma vediamo tutti i dettagli. (Continua a leggere dopo la foto)
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La grafica pubblicata da Gente

A questo punto occorre subito precisare una cosa. Lo scoop di Gente parla di una possibile censura da parte dell’editore. L’editore, invece, pubblica una nota per precisare che Cairo non ne sapeva nulla e che la decisione è stata dell’autore. Stiamo ai fatti certi: la prefazione è firmata dal magistrato Luca Tescaroli, procuratore aggiunto di Firenze, titolare dell’ultima indagine sulle stragi del ’93, quella che vede ancora indagati Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. Giletti aveva invece scritto l’introduzione. Il libro in questione è “Attacco allo Stato, i misteri delle stragi del 1993 e il codice di Matteo Messina Denaro”, firmato dal giornalista del Corriere della Sera, Ferruccio Pinotti. Editore? Solferino, appunto. La casa editrice del quotidiano di Cairo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa è successo poi? Il settimanale diretto da Umberto Brindani, rivela che l‘introduzione di Giletti è svanita dal saggio, e pure dalla copertina. Gente pubblica una grafica che mostra le due versioni. Alla vicenda il settimanale dedica dedica quattro pagine, con un commento del direttore, pubblicando integralmente il contributo del conduttore televisivo, che sarebbe stato “censurato” dalla casa editrice di Cairo. Dopo alcune ore dalla diffusione dell’anticipazione della notizia, però, ecco la precisazione di Cairo stessa, firmata da Alessandro Bompieri, Direttore Generale News di Rcs: “La prefazione al libro di Pinotti è stata chiesta personalmente dall’autore a Giletti e la decisione di non pubblicarla è stata presa dall’autore stesso che ha avvisato la casa editrice Solferino delle sue intenzioni. Urbano Cairo non era a conoscenza del fatto”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ma cosa scriveva Giletti nella sua introduzione? Il conduttore ha ripercorso i fatti trattati anche nelle ultime puntate di “Non è l’Arena”, prima della sospensione. Dall’arresto di Messina Denaro al ruolo di Salvatore Baiardo (che aveva anticipato con tre mesi d’anticipo la malattia del boss e la fine della sua latitanza). Negli anni ’90, infatti, Baiardo era il gestore della latitanza dei fratelli Graviano nel Nord Italia. Su queste vicende indaga ancora oggi la procura di Firenze, mentre Giletti avrebbe voluto dedicare alcune puntate della sua trasmissione focalizzandosi sul ruolo di Dell’Utri, storico braccio destro di Berlusconi.

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