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Germania, è caos totale: autostrade, aeroporti e stazioni in tilt. Scoppia la rabbia

Pubblicato il 28/07/2022 08:30

La situazione in Germania è davvero complicata. Ci hanno riempito la testa (e non solo…) con la narrazione dell’efficienza tedesca che ce ne siamo davvero convinti, pensando che da loro funziona sempre tutto e da noi invece no. Ma le cose stanno cambiando. Anche lì. E dopo che abbiamo iniziato a sentire notizie sul crollo della loro economia e sulla crisi energetica che stanno attraversando, ora veniamo a sapere che anche per quel che riguarda la gestione dei trasporti non se la stanno passando bene. Aeroporti, stazioni e autostrade sono letteralmente in tilt, e mezza Germania rischia di essere bloccata, con la conseguenza che per milioni di cittadini le vacanze ora sono a rischio. A raccontare quanto sta succedendo ci ha pensato Roberto Giardina su ItaliaOggi: “Prigioniero in Germania. È la prima volta, dopo decenni di vita da emigrato, che ho questa sensazione. Aeroporti presi d’assalto da decine di migliaia di vacanzieri, come ogni anno, ma in questa estate i voli vengono cancellati, manca il personale di terra, si minacciano scioperi, si attende per ore ai controlli dei bagagli, se li consegni non sei sicuro di trovarli all’arrivo”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Grazie al biglietto a 9 euro valido per un mese, a giugno, luglio e agosto, in treno si viaggia in piedi e la Deutsche Bahn, le ferrovie, è in crisi, vengono cancellati migliaia di collegamenti. Un tempo scendevo in Italia con l’auto, ma per il prossimo week end sono annunciate code di decine di chilometri. Le autostrade sono in rifacimento, si rimane imbottigliati nei cantieri. Certamente, avviene anche altrove, a Parigi, a Bruxelles, e a Londra, negli aeroporti si sfiora il caos, ma non è tutto un paese a rischiare la paralisi. La Germania paga il prezzo dell’ossessione per il bilancio in pareggio a tutti i costi, il risparmio imposto anche ai suoi partner europei. Gli investimenti urgenti sono stati rinviati, le ferrovie sono antiquate, come ho già scritto, i treni non sono puntuali, gli Ice, i treni superveloci, hanno trent’anni”. (Continua a leggere dopo la foto)

È così in tutta la Germania. “Le Autobahnen, le autostrade, anche quelle costruite dopo la riunificazione, non hanno retto al traffico. Uno Streik, lo sciopero, era in passato un evento rarissimo, oggi i tedeschi hanno imparato a incrociare le braccia. Agitazioni che andavano previste e prevenute, i dipendenti chiedono aumenti per fronteggiare l’inflazione. I responsabili del nuovo aeroporto di Berlino, nato vecchio, dichiarano che è andata bene in confronto agli altri scali. Tutto è relativo, bisogna intendersi sul concetto di normalità. Vengono cancellati non più di cinque voli al giorno in media, e il 45% è puntuale. Si vede che a me è andata male. Il 19 giugno sono arrivato in largo anticipo, il tassista mi ha lasciato agli arrivi, sostenendo che alle partenze sarebbe rimasto imbottigliato. Ho scoperto che le scale mobili sono solo in discesa, e c’era fila ai tre ascensori che accoglievano pochi passeggeri alla volta. Dovevo andare al gate A38, cioè l’ultimo, poi spostato all’A7, andata e ritorno pari a un chilometro e mezzo, e i tapis roulant non funzionano da un anno e mezzo. Poco male, anche se l’aria condizionata è simbolica. Poi il volo è stato rimandato, quindi cancellato, dopo cinque ore di attesa, sono tornato a casa, ma mancavano i taxi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Un caso isolato in Germania? “No, l’aeroporto si trova per pochi chilometri nel Brandeburgo, e solo 500 tassisti del land sono autorizzati a prendere i passeggeri, quelli di Berlino non si possono fermare, tornano vuoti. Mio figlio è venuto a trovarmi la settimana scorsa, il volo da Roma giovedì è stato cancellato, venerdì è partito con grande ritardo alle 22, invece che alle 17, ma l’aeroporto di Berlino chiude alle 23,30. È riuscito ad atterrare fuori tempo massimo a mezzanotte meno dieci, e ha atteso la scaletta per mezz’ora, eppure gli addetti sapevano da un paio d’ore del volo in ritardo. Altrove va peggio. All’aeroporto di Bonn/Colonia, un passeggero ha atteso per sette ore al controllo dei bagagli a mano, la fila cominciava già fuori dallo scalo. Quasi tutti hanno perso il volo, o le coincidenze. Vacanze rovinate. Stessa scena a Düsseldorf. Manca il personale di terra, e le compagnie non avevano previsto che dopo la pandemia i tedeschi avessero voglia di partire. I voli sono al completo. Le ferrovie non avevano previsto che con i biglietti a nove euro i pendolari sarebbero rimasti a terra”.

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