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Gas, Italia verso lo stato di allarme: che significa e cosa cambia per cittadini e imprese

Pubblicato il 02/04/2022 09:14 - Aggiornato il 07/12/2022 17:59

Dopo il rincaro record delle bollette energetiche e dei prezzi dei carburanti, si sta per abbattere in Italia un altro uragano generato dal folle braccio di ferro con Putin e dalle sanzioni che ora ricadranno su cittadini e imprese e non di certo sulla Russia. La questione, come immaginabile, riguarda il gas. Il governo ha infatti attivato lo “stato di preallarme” relativo alla crisi energetica. Un grado di prima allerta che consta di tre step. Come spiega il Corriere in un ricco approfondimento, c’è prima un livello di preallarme (early warning), al quale segue quello di allarme vero e proprio (warning), mentre l‘ultimo step è quello di emergenza (emergency). (Continua a leggere dopo la foto)

Sono i tre passaggi previsti dal “Piano di emergenza del sistema italiano del gas naturale”. Un piano necessario in vista di blocchi parziali o totali delle forniture, con impatti sulle riserve nazionali. Spiega ancora il Corriere: “Il livello di allerta 1 interviene solo sugli operatori del sistema imponendo «la massima ottemperanza circa la correttezza delle previsioni di immissione e prelievo di gas da parte del mercato in modo da permettere la valutazione migliore sull’evoluzione dello stato di preallarme». La principale caratteristica del preallarme è che il settore del gas (trasporto, distribuzione, stoccaggi, vendita) continua a operare a condizioni di mercato, sebbene in allerta”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le possibili contromisure, in caso di difficoltà, prevedono un aumento delle importazioni di gas, la riduzione di domanda interna di gas attraverso lo stop dei contratti «interrompibili» di natura commerciale, l’utilizzo di combustibili alternativi negli impianti industriali. “Il sistema stringe, invece, un po’ le maglie nel caso di un passaggio da preallarme ad allarme (lo step due del piano di emergenza sul gas naturale), sebbene le condizioni di mercato continuino ad essere rispettate. L’allerta 2, scatta in caso di interruzione o riduzione degli approvvigionamenti di gas (il rischio che si prefigura dopo il diktat di Putin sui pagamenti in rubli), e consente al ministero dello Sviluppo Economico di chiedere a Snam di ridurre le forniture di gas destinate agli operatori di energia”. (Continua a leggere dopo la foto)

Anche in questo caso le contromisure prevedono un aumento delle importazioni, interventi per la riduzione della domanda del gas e utilizzo di combustibili alternativi negli impianti industriali. “Il piano di emergenza prevede, inoltre, che Snam si coordini in modo continuativo con Terna, le imprese di stoccaggio e di rigassificazione per monitorare le condizioni e l’evoluzione dell’intero sistema nazionale del gas. Il terzo step è, infine, l’emergenza che scatta in caso di «un’alterazione significativa dell’approvvigionamento o interruzione delle forniture». Uno scenario critico, dove le condizioni di mercato sono sospese e il governo è libero di adottare misure più drastiche: limite all’utilizzo di gas per produrre energia elettrica che non sia destinata alla domanda interna italiana, definizione di nuove soglie di temperatura per il riscaldamento domestico, sospensione dell’obbligo di fornitura di gas verso i clienti non tutelati, sospensione della tutela dei prezzi stabiliti dall’Autorità di regolazione dell’energia, il ricorso agli stoccaggi strategici, l’attivazione di misure di cooperazione o solidarietà da parte degli altri paesi Ue. Un contesto che non esclude la possibilità di intervenire anche sull’illuminazione pubblica nei centri urbani e lungo le strade italiane”.

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