È andato in onda nella giornata di ieri un servizio di Pomeriggio Cinque sul cimitero di Nicastro, Lamezia Terme (CZ), sull’indecorosa situazione strutturale ed organizzativa del camposanto. Il problema era già stato denunciato dal coordinamento calabrese di Italexit in quanto il caso, purtroppo, non risulta essere isolato. Sono molti, infatti, i cimiteri in Calabria che versano nelle medesime condizioni. Ma la questione sembra essere addirittura di carattere nazionale.
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Il servizio di Pomeriggio Cinque
Dal servizio si possono vedere ben 63 bare letteralmente “parcheggiate” un po’ ovunque, anche nelle cappelle dei privati cittadini. Sono state intervistati anche due anziani lametini, che hanno rilasciato una testimonianza agghiacciante: doppi pagamenti all’Amministrazione Comunale per la gestione dei posteggi temporanei e delle riesumazioni, situazioni di degrado sia per i defunti che per i lavoratori della struttura, cremazioni praticamente obbligate, insomma una situazione indecorosa.
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Le bare “posteggiate” una questione di dignità umana e sociale
Il coordinatore regionale Italexit con Paragone – Calabria, Massimo Cristiano, raccoglie e divulga la denuncia di alcune associazioni locali del territorio di Lamezia Terme, per quanto concerne lo scandaloso problema delle bare “posteggiate”. Nei luoghi preposti al riposo eterno riecheggiano, purtroppo, le voci dei familiari dei deceduti, stanchi di dover fare i conti con alti costi e molteplici disservizi. Inutili fino ad oggi le numerose segnalazioni, nessuno è stato in grado di fornire risposte o prospettive concrete, portando all’esasperazione una situazione già di per sé drammatica.
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La rabbia dei cittadini
La cittadinanza si sente abbandonata e vessata dal continuo invio di cartelle esattoriali da parte dell’amministrazione locale, senza ricevere alcun servizio efficiente in cambio. Tra le carenze denunciate c’è anche la mancanza di personale: per i tre i cimiteri lametini ci sono soltanto nove lavoratori attivi, in condizioni di lavoro al limite. La questione dei defunti “posteggiati” da mesi, in attesa che possano trovare anche loro un posto nel cimitero per essere tumulati, è uno scandalo sociale che grida vendetta. Avrebbero dovuto esserci ben 300 posti in più, realizzabili attraverso un finanziamento di circa 400mila euro: 160 a Nicastro, 80 a Sambiase e 40 a Sant’Eufemia, ma nulla sembra muoversi nei meandri dell’amministrazione Comunale.
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Le vessazioni dell’Amministrazione Comunale
Un’ulteriore ed odiosa presa per i fondelli per i cittadini si configura con la costrizione al doppio pagamento per la mancanza di loculi comunali. I defunti, infatti, vengono inizialmente lasciati nella sala osservazione per 15, 20 giorni e anche oltre. Successivamente, chi ne ha la possibilità, tenta di trovare un loculo momentaneo pagando il Comune. Quando poi, finalmente, esce la disponibilità di un loculo comunale assegnato, il cittadino si trova nuovamente a dover mettere mano al portafoglio, così da poter togliere i resti del proprio caro dalla postazione temporanea per poi tumularlo nella nuova sede preposta, con l’aggravio del pagamento del medico legale.
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Italexit Calabria si fa portavoce dei cittadini
Simili situazioni ci vengono segnalate da molti altri cittadini calabresi (e non solo), sul tutto il territorio. Vista la non secondaria importanza della questione, teniamo a porre l’attenzione su questo elemento fondamentale per la dignità umana e sociale. Il coordinamento calabrese raccoglie le eventuali segnalazioni su circostanze analoghe su tutto il territorio regionale. Inviare una email all’indirizzo: [email protected]
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