Vai al contenuto

Gas, a guadagnarci non è solo la Russia. Indovinate chi è l’altra nazione che sta facendo affari d’oro?

Pubblicato il 31/08/2022 11:14 - Aggiornato il 31/08/2022 11:15

Chi si sta approfittando della crisi del gas? Chi, mentre l’Europa guarda con apprensione al prossimo inverno, riesce a fare affari a palate? I colossi energetici russi, innanzitutto, che stanno approfittando delle maldestre strategie Ue. Ma non solo. Perché scorrendo i nomi dei dieci maggiori esportatori di metano liquefatto, il cosiddetto Gnl, ecco saltar fuori il nome di un’azienda nata soltanto nel 2016 e diventata a tempo record una delle big del settore, fino a imporsi addirittura come secondo produttore al mondo: l’americana Cheniere Energy.

Come spiegato da Stefano Vergine sulle pagine del Fatto Quotidiano, le recenti fortune dell’azienda sono legate fortemente alla crisi del gas. Nel secondo trimestre di quest’anno, la Cheniere Energy ha fatturato più di 8 miliardi di dollari, il 165% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, con un risultato operativo di 1,4 miliardi in crescita del 911%. Beneficiando, ovviamente, della situazione internazionale: con la Russia che ha iniziato a chiudere i rubinetti, gli Stati europei stanno cercando disperatamente nuovi fornitori, con il Gnl che rappresenta a oggi l’alternativa più rapida.

Storicamente le nazioni che vendevano all’estero più Gnl erano sempre state Australia, Qatar e Usa. Qualcosa, però, ha iniziato a cambiare con l’inizio della guerra in Ucraina: gli Stati Uniti, per tantissimi anni in terza posizione, nel primo semestre del 2022 sono diventati i principali esportatori di gas liquefatto al mondo. A dirlo è l’Eia, l’agenzia del dipartimento energetico americano, secondo la quale il boom sarebbe legato principalmente al forte aumento di domanda da parte dei Paesi europei e del Regno Unito rispetto allo scorso anno.

A godere maggiormente della crisi energetica è soprattutto la già citata Cheniere Energy, che contribuisce all’esportazione del 50% del Gnl americano. La società è diventata talmente potente da aver chiesto all’amministrazione Biden “di essere esentata dal rispetto delle norme sulle emissioni di sostanze cancerogene”. Il motivo? In alternativa la compagnia dovrebbe ridurre per un lungo periodo le spedizioni di Gnl, mettendo così a rischio la promessa del presidente Usa di aiutare l’Europa. Se Mosca sorride, insomma, alla Casa Bianca si sganasciano addirittura dalle risate.

Ti potrebbe interessare anche: “In arrivo la sesta ondata”. Gli ipervaccinati di Israele lanciano l’allarme: e da noi c’è chi si sfrega già le mani

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure