Fatte le leggi e già trovati, come da proverbio, gli inganni. Tanti condomini stanno infatti denunciando modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia nonostante il divieto introdotto dal governo Draghi, a suo tempo, con il decreto Aiuti bis. Norme che evidentemente non sono bastate a fermare manovre speculative che rischiano di mettere in difficoltà tante famiglie italiane: ad alcuni amministratori sono infatti arrivate lettere in cui si chiedono maggiori garanzie, aumenti dei depositi cauzionali, pagamenti delle fatture in tempi più brevi per poter continuare ad avere luce e gas nelle parti comuni come scale e giardini. In caso contrario potrebbe scattare la rescissione del contratto e lo stop alle forniture. Intanto, sempre per i condomini, da gennaio 2023 è prevista la fine della maggior tutela e il passaggio al mercato libero, con il rischio di ulteriori aumenti. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcune delle lettere inviate dai fornitori agli amministratori, all’interno dei quali balzano all’occhio passaggi come il seguente: “L’attuale congiuntura economica e la contingente e imprevedibile situazione del mercato energetico hanno spinto i fornitori di energia a modificare i contratti di fornitura e a richiedere ai propri clienti garanzie di pagamento/anticipi. Quindi, per poter ottenere l’approvvigionamento di gas metano necessario per dare corretta esecuzione al contratto è pertanto obbligata a fornire dette, non economicamente trascurabili, garanzie patrimoniali ai propri fornitori”. (Continua a leggere dopo la foto)

Queste garanzie “non economicamente trascurabili” vengono quantificate in oltre 28 mila euro. Ma non trascurabile è anche la tempistica: 15 giorni dal ricevimento della comunicazione. In alternativa al deposito, si può scegliere “una fideiussione rilasciata da primario istituto bancario escutibile a prima richiesta del medesimo importo”. Altrimenti, “le forniture energetiche verranno sospese senza ulteriori comunicazioni e/o preavvisi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Non bastasse, la società “si riserva di agire per il risarcimento dei danni” aggiungendo così la beffa al danno. Norme che, scecondo il Fatto, sarebbero di fatto un “aggiramento” dei divieti imposti dal decreto Aiuti bis. Con il rischio, però, che ad ulteriori strette possano seguire altre manovre poco chiare e potenzialmente pericolose per le famiglie.
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