Due milioni di francesi sono scesi in piazza per dire coralmente “No” alla riforma neoliberale delle pensioni. Un assedio, praticamente, contro il presidente Macron che ha scavalcato il Parlamento per imporre la fiducia su questa impopolarissima riforma. Con questo atto, Macron segue i dettami di un’Europa sempre più in balìa della tecnocrazia, delle multinazionali e di interessi diamentralmente opposti a quelli dei popoli, colpendo le classi lavoratrici e i ceti medi. La Francia, dunque, è in subbuglio. Le imponenti proteste ormai da diversi giorni infiammano il Paese. E allora sono già partiti i sondaggi: chi vincerebbe le elezioni se si dovesse andare a votare oggi? Macron o Le Pen? (Continua a leggere dopo la foto)
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Se in Francia si andasse a votare già domenica prossima, stando ai sondaggi transalpini, la maggioranza di Macron perderebbe addirittura 5 punti percentuali, con il 26% dei francesi che voterebbe per il partito di Marine Le Pen. Ed è proprio questa la grande novità. Le Pen farebbe infatti un balzo in avanti di quasi 7 punti percentuali rispetto alle elezioni del giugno 2022. Mentre la sinistra riunita nella coalizione Nupes (Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale) crescerebbe di un solo punto, passando dal 25% al 26%. In calo i più moderati Républicains: dall’11% al 10. (Continua a leggere dopo la foto)
Gli elettorati di Macron e Le Pen
Spiega Frédéric Dabi, direttore generale di Ifop: “La lezione principale da trarre è che il Rassemblement National è in testa, è un dato senza precedenti. Le Pen ha una base elettorale universale. Non c’è quasi più una categoria dove è poco votato”. Il sondaggista sottolinea anche che il RN ottiene i risultati migliori proprio “nelle categorie più ostili alle riforme di Macron anche se non è nel movimento” che anima le attuali contestazioni. Ma quante sono le percentuali di un possibile scioglimento delle Camere? “Si stima che in caso di scioglimento la maggioranza perderebbe più di 50 seggi”.
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