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Focolaio in ospedale tra i santiari, reparti sbarrati al Sant’Eugenio di Roma

Pubblicato il 06/09/2021 11:02

Esattamente come nei primi, drammatici mesi della pandemia, gli ospedali e le strutture di riposo tornano a trasformarsi in pericoli, con casi di focolai già esplosi che si susseguono giorno dopo giorno. In ambienti in cui il numero di vaccinati è vicinissimo al 100%, viste le ferree regole da seguire, a riprova di come gli attuali farmaci siano in realtà tutt’altro che efficaci nella lotta al Covid. L’ultimo episodio arriva da Roma, dove l’ospedale Sant’Eugenio è stato momentaneamente chiuso a causa dei tanti positivi accertati.

Focolaio in ospedale tra i santiari, reparti sbarrati al Sant'Eugenio di Roma

Tre i reparti in cui è divampato il contagio, Medicina, Geriatria e Nefrologia. Alla fine è arrivato lo stop ai nuovi ricoveri, con l’ingresso sbarrato per impedire ai visitatori di entrare e le dimissioni di tutti i pazienti per i quali era possibile anticipare il ritorno a casa senza correre rischi. L’annuncio è stato dato dal direttore sanitario Ermete Gallo “in considerazione delle positività al tampone molecolare per Sars-Cov2 riscontrate presso le aree di degenza di Medicina (nuclei D-E: B-C), Geriatria e Nefrologia”.

Il dirigente ha chiesto ai primari di tutti i reparti “l completamento dello screening di tutto il personale dipendente e delle ditte esterne, l’interdizione degli accessi a reparto di parenti-visitatori, il blocco temporaneo dei trasferimenti presso le strutture di ricovero post-acuzie, la dimissione dei pazienti che possono rientrare al proprio domicilio in isolamento fiduciario sino al completamento del periodo di isolamento e la progressiva liberazione delle aree di degenza e sanificazione periodica-terminale”

Una situazione che, insieme ai casi esplosi in diverse Rsa, conferma ancora una volta quanto sia folle, da parte del nostro governo, vincolare la libertà degli italiani alla somministrazione di vaccini che continuano a mostrarsi inefficaci. Il Sant’Eugenio, come tutte le strutture interessate da nuovi picchi di positivi, operava nel rispetto delle regole e con personale vaccinato. Eppure questo non è stato sufficiente a evitare l’esplosione di un focolaio Covid.

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