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Firenze, tassisti e ristoratori bloccano la città: “Basta prese in giro dal governo”

Pubblicato il 27/03/2021 09:38

Auto, scooter, scooter. Un lungo serpentone formato da oltre 2 mila mezzi che ha sfilato lungo la città di Firenze, paralizzando completamente il traffico cittadino e dirigendosi verso piazza Signoria. Una protesta che ha coinvolto tutti, dai tassisti ai ristoratori, scesi in strada per dire “basta” a un governo totalmente incapace di gestire l’emergenza Covid-19 e in grado soltanto, non trovando altre soluzioni, di chiudere in casa gli italiani, impedendo loro di lavorare. Al termine della manifestazione, una delegazione ha incontrato l’assessore cittadino Gianassi e il sindaco Nardella, che preso l’impegno di adoperarsi per la concessione di spazi gratuiti per i tavolini all’aperto per tutti i locali.

Firenze, tassisti e ristoratori bloccano la città: "Basta elemosina dal governo, vogliamo lavorare"

“Il tempo è poco – ha commentato lo stesso Nardella dopo l’incontro con i manifestanti – occorre rafforzare le misure di aiuti per consentire a imprese e lavoratori di affrontare questo secondo terribile anno”. Ai tassisti, invece, il primo cittadino ha assicurato che si farà portavoce a Roma delle loro richieste, e quindi della possibilità di inserire la categoria fra le imprese delle città d’arte danneggiate dalla crisi correggendo l’attuale testo sui “ristori”. Allo stesso tempo, è arrivato l’impegno per uno stop al versamento dei contributi previdenziali.

Firenze, tassisti e ristoratori bloccano la città: "Basta elemosina dal governo, vogliamo lavorare"

Tanta la rabbia sfilata per le strade di Firenze. Tra i promotori della protesta Pasquale Naccari, presidente di TNI Horeca Italia, che alle pagine della Nazione ha raccontato: “Due anni di prese in giro, non ne possiamo più. Chiediamo indennizzi adeguati per le perdite subite fino ad oggi e per questo è urgente un nuovo scostamento di bilancio. Le misure del governo Draghi sono ad oggi del tutto insufficienti. Nel frattempo, la Regione ci ha promesso nuove misure a tutela delle categorie più colpite dalle restrizioni: è una grande vittoria. In mancanza di risposte, siamo pronti a partire da tutte le città per bloccare Roma”.

Tassisti, commercianti, ambulanti, ristoratori, guide turistiche. Tutti concordi nel definire “poco più che mancette” gli aiuti messi in campo dal governo Conte prima e dal nuovo esecutivo Draghi ora. Clacson e fumogeni hanno accompagnato il lungo corteo di auto, nutritissimo. Con il presidente Uritaxi Claudio Giudici a ripetere: “L’ultimo decreto sostegni darà un’elemosina a ogni impresa: si parla di una media di 1.200 euro a tassista, a fronte di 30-40.000 euro di minori entrate. Al governo chiediamo aiuti più sostanziosi, il blocco dei contributi previdenziali da mettere figurativi e ovviamente il blocco della tassazione”.

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