Una violenta aggressione che ha fatto il giro dei social, condivisa dalle testate di tutto il mondo. A farne le spese è stata l’inviata Mediaset Eugenia Fiore, che si trovava in Francia insieme al cameraman Andrea Grattarola per realizzare un servizio per il programma Fuori dal Coro, condotto da Mario Giordano su Rete4. I due si erano recati in una moschea nella cittadina di Roubaix, a circa due ore da Parigi. Intorno alle 17,30 diel 15 ottobre, “all’uscita dalla preghiera nella moschea As-Sounna, in rue de Tourcoing, sono stati prima avvicinati, poi accerchiati e infine aggrediti da un gruppo di uomini provenienti dalla moschea”. A ricostruire l’accaduto è stato Libero Quotidiano. (Continua a leggere dopo la foto)
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A raccontare l’accaduto è stata la stessa Eugenia Fiore: “Mi hanno afferrata, buttata a terra e hanno iniziato a colpirmi. Mi hanno buttata per terra come se fossi un animale ma gli animali sono loro. Pensavo che essendo una donna non mi avrebbero aggredito così brutalmente, invece è successo lo stesso, è una sensazione che non ho mai provato in vita mia”. (Continua a leggere dopo la foto)
🔴 Stop aux 500 mosquées clandestines, Stop aux mosquées de la violence et de la haine, Stop à la radicalisation.
À la mosquée As-Sounna, tristement célèbre pour son extrémisme, la journaliste italienne de Mediaset, Eugenia Fiore, a été violemment agressée hier soir. Choquée… pic.twitter.com/rNpnqj6kqM
— Laurent Lasselin (@LasselinLaurent) October 16, 2023
“Eravamo davanti alla moschea per fare alcune riprese – ha proseguito la giornalista – c’erano tanti bambini con famiglie perché qui viene organizzata anche una scuola coranica. Era una situazione tranquilla quando d’improvviso si è avvicinato a noi un uomo, poi due e in breve siamo stati circondati. Abbiamo provato a parlare ma non è servito a nulla. Allora ho provato a scappare ma mi hanno inseguita gettandomi a terra, dandomi dei calci e rubandoci la telecamerina Osmo con cui avevamo fatto le riprese”. (Continua a leggere dopo la foto)
Eugenia Fiore ha poi precisato come la moschea, secondo quanto le ha rivelato la polizia, “è tenuta sotto controllo per problemi di radicalismo. I poliziotti ci hanno spiegato che se avessi avuto l’hijab non mi sarebbe successo nulla ma quelle persone considerano parte della città una zona loro, noi non sapevamo fosse un ghetto e siamo rimasti sconvolti di come la situazione sia degenerata dal nulla. Non eravamo dentro la moschea a fare le riprese ma in una strada pubblica”.
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