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“Esibire il Super Green Pass per entrare”. Il governo Meloni non riesce a chiudere i conti con le misure liberticide

Pubblicato il 03/11/2022 19:09 - Aggiornato il 03/11/2022 19:10

Nonostante l’Italia abbia abolito l’obbligo di esibire il Green Pass già da diversi mesi, sembra che qualcuno non riesca proprio a darsi pace nell’abbandonare la misura più vergognosa degli ultimi cent’anni. Sono infatti molte le strutture che ancora chiedono di esibire l’ormai vetusto e insensato certificato verde per consentire l’accesso ai propri locali. La cosa peggiore è che, spesso e volentieri, si tratta proprio di strutture sanitarie, le quali si stanno mostrando particolarmente ostiche nei confronti dei cittadini che legittimamente chiedono di poter usufruire dei loro servizi nella più totale normalità. Mentre il mondo va avanti e le regole anti-Covid, almeno per il momento, diventano sempre più un pessimo ricordo, il Belpaese arranca nel chiudere i conti con le vergognose misure volute dai governi Conte e Draghi. Il neo governo meloniano, infatti, oltre a non vietare espressamente la possibilità di decidere in autonomia di richiedere l’esibizione del lasciapassare verde da parte delle strutture sanitarie, ha anche confermato il proseguo dell’obbligo di indossare le mascherine nelle strutture.
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Il caso dell’Ospedale Pediatrico di Trieste

Una segnalazione giunta alla nostra redazione ci espone l’incresciosa situazione vigente in un ospedale di Trieste. Si tratta dell’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo, noto ospedale pediatrico, che dal 1º novembre ha pubblicato le nuove regole per accedere alla struttura. Tra le assurde imposizioni per l’accesso ai reparti, spunta quella dell’obbligo di esibire il Green Pass Rafforzato (o Super Green Pass) in determinate situazioni. Ma vediamo alcune di queste insensate regole volute dalla direzione della struttura. “L’accesso dei visitatori ai Reparti di degenza è consentito, nel rispetto delle misure di sicurezza, a un visitatore al giorno per paziente degente e per un tempo massimo di 45 minuti. In caso di più pazienti nella stessa stanza l’accesso è limitato a un visitatore per volta. L’orario di visita andrà concordato con il personale del reparto, al fine di evitare qualsiasi tipo di sovraffollamento nelle stanze di degenza. È vietata la sosta nei corridoi o nelle sale di attesa”. Sono queste le primissime indicazioni fornite alla cittadinanza per la fruizione dei servizi ospedalieri.
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Le regole per i visitatori

E ancora, per quanto riguarda le visite ai pazienti ricoverati presso la struttura, il visitatore dovrà essere maggiorenne e potrà entrare soltanto se è in possesso di:
– green pass rafforzato ottenuto dopo aver fatto la terza dose;
– green pass da ciclo vaccinale primario (due dosi) e esito negativo di un tampone (antigenico o molecolare) eseguito da non più di 48 ore;
– green pass da guarigione dal Covid e esito negativo di un tampone (antigenico o molecolare) eseguito da non più di 48 ore;
– esenzione dalla vaccinazione e esito negativo di un tampone (antigenico o molecolare) eseguito da non più di 48 ore.
Il visitatore, inoltre, è tenuto a indossare sempre la mascherina FFP2, a effettuare l’igiene delle mani e a mantenere la distanza di un metro e mezzo dal familiare e dagli altri pazienti, “evitando scrupolosamente assembramenti”. I visitatori ammessi devono esibire il green pass al filtro situato all’ingresso.
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Nessuna deroga nemmeno in caso di parto

Non va meglio agli accompagnatori, i quali si trovano a dover fare i contri con regole altrettanto stringenti, essendo quindi impossibilitati nel supportare il o la paziente durante il processo di degenza. Ad esempio, per quanto riguarda i futuri padri, l’accesso agli appuntamenti per Ecografia prenatale è consentito soltanto a coloro i quali presentino le stesse condizioni sopracitate. La futura mamma accede direttamente alla sala d’attesa dell’Ecografia, mentre il partner deve attendere nella sala d’attesa al piano terra di fronte all’ingresso principale, potendo salire in Ecografia, avvertito dalla donna, solo al momento di entrare in ambulatorio. Gli accompagnatori ammessi devono esibire il green pass al filtro. Nessuna deroga nemmeno in caso di parto, visto che al momento in cui il nascituro verrà alla luce l’accompagnatore potrà entrare solo e soltanto con:
– green pass rafforzato ottenuto dopo aver fatto la terza dose;
– l’esito negativo di un tampone (antigenico o molecolare) eseguito da non più di 48 ore.

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