
Ogni giorno si apre un nuovo fronte, e ora il mondo è davvero col fiato sospeso. L’Ucraina, l’Africa, Israele, l’Iran, il Pakistan. E ora le due Coree, dopo alcune rivelazioni degli ex 007 Usa. Un articolo pubblicato l’11 gennaio su 38th North – uno dei più importanti siti specializzati sulla Corea del Nord – da Robert Carlin, ex capo della Divisione Asia nord-orientale presso il Bureau of Intelligence and Research del Dipartimento di Stato americano il primo, e Siegfried Hecker, studioso di sviluppo nucleare, è stato ripreso dal New York Times e dal Washington Post, perché pare che Kim Jong-Un abbia deciso di entrare in guerra. “La situazione nella penisola coreana è più pericolosa di quanto non sia mai stata dall’inizio del giugno 1950. Può sembrare eccessivamente drammatico, ma crediamo che, come suo nonno, Kim Jong-un abbia preso la decisione strategica di entrare in guerra. Il pericolo è già ben oltre gli avvertimenti di routine”, scrivono i due esperti. (Continua a leggere dopo la foto)
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E ancora: “La Corea del Nord dispone di un grande arsenale nucleare, 50 o 60 testate, che possono essere trasportate da missili in grado di raggiungere tutta la Corea del Sud, praticamente tutto il Giappone (compresa Okinawa) e Guam. Se, come sospettiamo, Kim si è convinto che, dopo decenni di tentativi, non c’è modo di impegnare gli Stati Uniti, le sue parole e le sue azioni recenti indicano la prospettiva di una soluzione militare utilizzando tale arsenale”. Al fianco di chi andrebbe? “Cina e la Russia. […] I legami con la Russia si sono sviluppati costantemente, soprattutto in ambito militare, come sottolineato dalla visita del Ministro della Difesa russo a luglio e dal vertice Putin-Kim nell’Estremo Oriente russo lo scorso settembre”.
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