C’è un spot prodotto dal Belgio che sta spopolando in rete e non solo. Ed è uno spot che ha anche fatto già molto discutere. Come promuovere il proprio territorio? Parlando dei propri prodotti enogastronomici e delle bellezze naturali? Raccontare le città d’arte e le opere dei maestri fiamminghi? No, il governo di Bruxelles (anche capitale europea) ha scelto un’altra strada. Una strada, guarda caso, perfettamente in linea con il nuovo pensiero unico che vogliono imporci. E così ha prodotto un video che si intitola “Embracing openness”, cioè “abbracciamo l’apertura”, o meglio “scegliamo l’apertura”. E il tutto è pro immigrati, pro Lgbtq e pro altre confessioni. C’è un brasiliano che fa il ballerino, un giapponese che fa il ricercatore in laboratorio, una ragazza con l’hijab musulmano che lavora sulle piattaforme eoliche… Ma non solo. (Continua a leggere dopo il video)
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Nello spot del Belgio “Embracing openness”, c’è anche un indiano che lavora come oncologo neolaureato in un ospedale e un americano coi capelli fucsia che bacia in bocca il suo compagno. È dunque questa, a quanto pare, l’immagine che il Belgio vuol vendere di sé al mondo. E prepariamoci, perché questo è solo l’inizio. Il nuovo corso questo vuole. E pazienza se intanto il Paese è sull’orlo di esplodere ogni due giorni per la presenza di enormi comunità di immigrati (soprattutto musulmani) nei centri urbani. Con le periferie che sono una polveriera. Gli attentati islamici degli anni passati sono ancora qui a ricordarcelo. (Continua a leggere dopo il video)
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“Embracing openness” il Belgio e lo spot della discordia
Secondo un dato del World Population review risalente al 2019, e ripreso da Libero, in Belgio arrivava un nuovo migrante ogni 12 minuti. Ma evidentemente per il governo questo non è un problema. Lo è per i cittadini belgi, certamente, ma poco importa. L’importante è che il mondo sappia che il Belgio “embracing opennes”, e che lo spot con gay, immigrati e musulmani piaccia alle persone friendly, green e “aperte”.
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