A parte il virus, a parte le decisioni politiche, a parte i bollettini, un fenomeno accompagna l’epidemia dal suo principio. Un fenomeno che ha preso delle pieghe strampalate, sotto gli occhi dell’opinione pubblica, giorno dopo giorno: lo sviluppo degli interventi dei virologi, di cui tutti gli italiani conoscono perfettamente ogni tratto somatico del volto di ciascuno. Se non fosse per le loro professioni, si potrebbbe dire infatti che vivono di Televisione. Lo sa bene il Corriere della Sera, che ne parla evidenziando gli aspetti più salienti.
Non solo interventi dai contenuti di loro competenza, i ‘botta e risposta’ degli esperti, vanno ben oltre l’intento di fornire la propria conoscenza ed esperienza sulla materia. Il gironalista Fabrizio Roncone lo sottolinea scrivendo: “Epidemiologi, virologi, anestesisti, entomologi esperti di zanzare, tutti diventati famosi con questa pandemia, tutti docenti, tutti primari, quasi tutti luminari nel loro campo, s’ azzuffano a parole. Con argomenti che, spesso, non hanno però più solo un carattere scientifico: le polemiche piegano infatti sul privato, sul passato, le allusioni cominciano ad avere uno sgradevole sapore politico, e anche peggio”.
“Le domande sono due”, scrive Roncone, “La prima: dove trovano il tempo di stare sempre in tivù? La seconda: dove trovano la forza di litigare tra loro? Perché ormai litigano. E di brutto. Un mischione quotidiano.”
Giusto per riportare uno tra i diversi esempi, riprendiamo quello che interessa Zangrillo e Galli descritto dal Corriere della Sera. A ‘L’aria che tira’, su La7, Zangrillo risponde a una domanda di Myrta Merlino, e la butta lì: dicendo che se ne è accorto, «il professor Galli mi accusa sempre velatamente», è quel modo di accusare subdolo, «il nemico additato senza farne il nome, tipico di un ex sessantottino» – com’ è appunto Galli, passato dall’ eskimo a delle terrificanti cravatte fantasia, spesso sul blu elettrico.Conclude Zangrillo: «Galli dovrebbe denunciarmi». Tutti sanno che Zangrillo è anche il medico personale di Silvio Berlusconi, l’ ha curato lui pure dal Covid, e allora subito si scatena la sarabanda. L’attacco non è che “sembra politico”, “lo è proprio”, spiega Roncone.
Il giorno stesso, durante la trasmissione televisiva “Carta bianca”, il professor Galli, responsabile Malattie infettive del Sacco di Milano, replica: “Non posso denunciare Zangrillo perché il reato di negazionismo non esiste in questo Paese”.
Anch su Twitter gli esperti non perdono il passo, così “per chi ha letto Pinocchio”, parte “l’hashtag #ZangrilloParlante”. Dove vengono ricordate tutte le dichiarazioni di giugno che, alla luce degli sviluppi quotidiani, mettono sotto cattiva luce quanto affermato dall’esperto nel passato: “Il virus, da un punto di vista clinico, non esiste più”, e ancora: “Tra poco potremo buttare via le mascherine”. Oppure: “Nessuna seconda ondata: perché sappiamo cosa fare”.