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Di Maio, la fame di poltrone non si ferma più: così si è preso anche lo sport

Pubblicato il 30/05/2020 12:17

L’idea di Di Maio sprovveduto non regge più. L’ex leader del Movimento in questi anni nei Palazzi si è ambientato benissimo, e ha capito più di ogni altro che la cosa più importante per certa politica non è fare il bene dei cittadini, ma rafforzare e costruire il potere. E così Di Maio si è mosso alla grande, piazzando i suoi uomini in quasi tutti i settori strategici, elargendo poltrone a dirigenti e amici tra società controllate dallo Stato e assunzioni nei ministeri che ha guidato. Gli mancava lo sport, e così negli ultimi giorni si è occupato anche di quello. E mentre il Paese sta andando a fondo, i grillini riescono a piazzare alcuni colpi da maestri. La costruzione della società Sport e Salute (il braccio operativo del Coni per lo sviluppo dello sport), alle dirette dipendenze del ministero dell’Economia, avanza con ritmi serrati, sotto l’ombrello protettivo del Movimento 5 Stelle.

Ne dà notizia Giorgio Gandola su La Verità: “Chi voleva aprire il Parlamento come una scatola di tonno sta semplicemente creando una nuova casta. La società guidata da Vito Cozzoli, avvocato di Molfetta, già capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico al tempo di Luigi Di Maio, in poco meno di due mesi ha pubblicato bandi per 32 assunzioni. Trentadue. La prima tranche di sette per figure apicali come assistente del presidente, responsabile relazioni istituzionali, responsabile program management office, responsabile tecnico dello staff del presidente, direttore infrastruttura, sistemi e ingegneria dello sport, amministratore delegato di Coninet spa, responsabile delle relazioni con la stampa. Un poltronificio in piena regola con presumibili stipendi di prima fascia proprio nel periodo in cui il Paese
boccheggia”.

Come segnala in un’interrogazione parlamentare al ministero dell’Economia il deputato Marco Silvestroni (Fratelli d’Italia), è in corso “la selezione di altre 25 persone divise nelle aree del project management, dell’istruttoria dei progetti, del monitoraggio, della comunicazione sociale e marketing territoriale, amministrativa e legale. Non risulta che i relativi bandi siano stati emessi con la preventiva ricerca delle figure professionali all’interno della stessa società Sport e Salute come prescritto dalla normativa vigente”. Silvestroni aggiunge un particolare che aumenta lo sconcerto: “Suscita perplessità il fatto che gli stessi bandi siano stati pubblicati nell’area riservata del sito della società, dove li può trovare solo chi è stato preventivamente informato, in apparente spregio di qualunque principio di trasparenza. E con il rischio di abusi”.

Cozzoli, nominato presidente di Sport e salute in gennaio, “aveva comunque trovato – sottolinea La Verità – a capo degli uffici una ventina di dirigenti”, senza contare che il Coni, con oltre 600 dipendenti, è già di suo un ministero. Spiega il quotidiano diretto da Belpietro: “In arrivo anche Marco Salzano, vicecapo di gabinetto di Spadafora. Fra i candidati per il ruolo di ad di Coninet c’è l’assessore allo Sport di Roma, Daniele Frongia. Cozzoli è il classico manager pubblico trasversale ai partiti, benvoluto da Di Maio ma con un passato molto vicino a Maria Elena Boschi e a Gianni Letta”. Sulla nomina di Cozzoli, qualcuno del Movimento ha storto il naso, ritenendo che fosse “l’ultimo colpo di coda del sistema Di Maio”. E ora, legittimamente, i cittadini si chiedono come sia possibile che in un momento di estrema difficoltà economica vi sia una disponibilità tale da poter garantire l’assunzione di 32 persone nel mondo dello sport?

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