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Riecco Di Maio: “In ballo 200 mila euro”. Lo scoop del Giornale: dove potremmo rivederlo

Pubblicato il 07/02/2023 12:13

Un Luigi Di Maio più affaccendato che mai, quello che si è recato in questi giorni negli Stati Uniti per prendere parte a cene galanti e incontri con personalità illustri d’Oltreoceano. In quale veste e a quale scopo? L’indiscrezione circa l’avventura in terra americana dell’ex ministro degli Esteri è stata pubblicata da Felice Manti sulle pagine del Giornale, sostenedo che Giggino sarebbe stato in compagnia, durante uno di questi meeting, da un ex consulente di Leonardo Enterprises, l’ex consulenza di società pubblica che “avrebbe in serbo per lui una consulenza da 200 mila euro non ancora formalizzata”. Secondo la testata, la cena “tra diplomazia pubblica e promozione di soft power” sarebbe stata organizzata da un ex compagno di scuola di Di Maio, oggi parte di un’importante società di navigazione. (Continua a leggere dopo la foto)

Di Maio 200mila euro

Al centro della conversazione, durante la serata, secondo il Giornale ci sarebbe stato il progetto Usa-Ue Tic, acronimo di Transatlantic Investment Committee, nato nel 2021 e subito abbracciato dalla Farnesina anche come passaggio fondamentale per sostenere la candidatura della città di Roma a Expo 2030. L’obiettivo sarebbe collegare start up e imprenditori italiani con progetti già parzialmente avviati in settori quali biomeccanica, aerospazio, cybersecurity, microelettronica, software. (Continua a leggere dopo la foto)

Il progetto, che si pone l’obiettivo armonizzare norme internazionali e italiane e procedere a interventi mirati in questi specifici settori, si baserebbe sull’impiego delle migliori intelligenze selezionate da varie università (c’è la Luiss, ma anche vari atenei americani e canadesi). La cena avrebbe avuto proprio lo scopo di aiutare la causa del Tic, dal costo complessivo di 3 miliardi di euro. (Continua a leggere dopo la foto)

Un Di Maio lobbista, dunque, secondo il Giornale, che ha precisato però come l’ex ministro avrebbe anche parlato di una sua possibile candidatura al Parlamento Europeo. Due ruoli eventualmente incompatibili. Possibile, dunque, che in caso di naufragio del progetto Tic (ancora ben lungi dall’essere definito concretamente) l’ex grillino abbia già sondato il terreno in vista di un piano b. Difficile, con queste premesse, che se ne resti con le mani in mano.

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