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“Non accadeva dal 1864!” L’agghiacciante prova della “estinzione” degli italiani: “9 milioni in meno”

Pubblicato il 21/04/2023 12:56
denatalità scuola

Un altro segno tangibile del dramma della denatalità in Italia lo si ha dalle iscrizioni a scuola. Ogni anno sono sempre meno, ogni anno spariscono classi, sezioni e, in alcuni casi nelle aree interne del Paese, scuole intere. Dato che il problema non è di oggi ma degli ultimi anni, l’ondata lunga del drastico calo delle nascite è arrivato ora fino alle scuole superiori. A lanciare l’allarme è infatti il direttore generale dell’Istat Michele Camisasca. Durante un intervento al convegno della Gilda degli insegnanti organizzato a Roma, incentrato sulla denatalità, ha snocciolato i dati e chiesto a gran voce al governo di intervenire. Facendo delle proiezioni, emerge che nel 2100 in Italia ci saranno quasi 9 milioni di abitanti in meno, con un numero sproporzionato tra pensionati e cittadini. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Il 2008 – ha detto Camisasca commentando gli ultimi dati sulla denatalità – è stato l’anno in cui ci sono stati più nati, da allora la discesa è costante. La curva della discesa dal prossimo anno si riverbererà anche sulla scuola secondaria”. Ammontano – è stato fatto notare – a 186 mila in meno gli alunni alle primarie tra il 2015 e il 2019. Il decremento ha coinvolto scuole pubbliche e private. Per il direttore dell’Istat, se è vero che meno studenti in aula aiuteranno la didattica, dall’altra c’è un gigantesco problema Paese. Meno figli vuol dire che siamo di fronte a uno Stato morente. Per non parlare delle conseguenze immediate, soprattutto sul fronte pensioni. Chi le pagherà? (Continua a leggere dopo la foto)
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“Essere scesi sotto i 400 mila nati nel 2022 (negli anni del boom economico si viaggiava oltre un milione di nascite l’anno) rappresenta il numero più basso dall’unità d’Italia del 1861, è un deficit che non si recupera progressivamente: questo avrà un impatto, la forza lavoro sarà inferiore”, rimarca Camisasca. Per il direttore dell’Istat non ci sono dubbi: “Bisogna pensare sì ai benefici di un’aula meno affollata, ma anche a quello che ne consegue”. Il trend negativo di denatalità, dunque, continua: lo scorso anno si registravano oltre 100 mila iscritti in meno rispetto al precedente. E chi governa la scuola cosa farà? (Continua a leggere dopo la foto)
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denatalità scuola

Denatalità, cosa farà il ministero? Meno personale a scuola?

Di fronte al problema della denatalità, il governo deve fare qualcosa. Anche perché in base alle proiezioni nel 2010 l’Italia potrebbe finire al 25esimo posto delle economie globali. E se è vero che è un problema che riguarda tutto e tutti, sul fronte scuola ora vanno fatte delle scelte. Si chiede il portale La tecnica della scuola: “Si ridurrà il numero di alunni per classe – andando a contrastare quel drammatico fenomeno delle ‘classi pollaio’ – con nuovi ‘tetti’ minimi, oppure si procederà con l’accorpamento di scuole e la riduzione del contingente dei docenti e del personale Ata?”. Intanto il quadro complessivo di iscritti è sempre più deficitario.

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