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Decreto Sostegni, vergogna! Dopo un anno c’è chi ancora aspetta le promesse del governo

Pubblicato il 22/07/2021 13:17

Un anno di attese, un periodo che sembra infinito considerando l’estrema particolarità di questo periodo. Eppure tante sono state le promesse del governo e tanta la rabbia e la “presa per i fondelli” che i lavoratori ancora stanno ingoiando.

Sembrerebbe una delle più tristi barzellette, ma non è così: si tratta della semplice e vergognosa realtà dei fatti. “Il settore dello sport è stato l’ultimo a riprendere dopo il lungo stop imposto dalla pandemia da Covid, eppure i sostegni ancora non sono arrivati!”, dichiara Maurizio Noli il presidente di Osr (Operatori Sportivo Riuniti). (Continua dopo la foto)

Società Sport e Salute S.p.a. denuncia che “ancora non vengono inviati i relativi dati da Inps, motivo questo che non permette l’erogazione delle indennità agli aventi diritto”. Nel silenzio più totale dell’indifferenza politica si consuma ancora una volta lo sbeffeggiamento ai danni del lavoratore sportivo. Come ricorda il sito tg24.info, veniva pubblicato il 25 maggio scorso, nella Gazzetta ufficiale n.123, il decreto “Sostegni bis”, decreto che promuoveva appunto misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali.

Per come sono state stabilite le cose, proprio per evitare divergenze e incongruenze, era la Società Sport e Salute S.p.a. che avrebbe elaborato l’ammontare delle spettanze avvalendosi dei dati presenti presso i database dell’agenzia delle entrate e le certificazioni uniche inviate dai datori di lavoro contenenti i redditi annui dei Collaboratori Sportivi. Dati che rimangono ad oggi inaccessibili. (Continua dopo la foto)

Informiamo i lettori che OSR da più di un anno porta avanti questa battaglia: è coinvolta in prima linea con iniziative, anche legali, per il riconoscimento dei diritti che sono stati violati e che devono trovare una soluzione in tutte le sedi istituzionale perché, “un anno di attesa per un riconoscimento già sancito dal Governo, appare davvero troppo”.