Prende sempre più piede il disegno del Partito Democratico in Europa, un disegno ormai quasi definito con ancora due o tre passaggi fondamentali che si stanno realizzando correttamente. C’è sempre il rischio di qualche brutta sorpresa dell’ultimo minuto, per carità, ma Paolo Gentiloni ha ricevuto rassicurazioni da Ursula von der Leyen durante il faccia a faccia a Bruxelles. Il portafoglio agli Affari Economici gli consentirà di portare avanti un lavoro di sponda con Roberto Gualtieri (ministro dell’Economia da 10 anni a Bruxelles) sul fronte dei conti pubblici. Ma non è finita qui.
Il Pd è infatti intenzionato a non cedere la presidenza della commissione Affari economici al Parlamento europeo, lasciata libera dallo stesso Gualtieri. L’indiscrezione arriva da La Stampa: il nome individuato è quello di Irene Tinagli, economista al suo esordio all’Europarlamento, ma con alle spalle una legislatura alla Camera. La trattativa è a buon punto e dovrebbe concretizzarsi tra una decina di giorni a Strasburgo con la sua elezione. Si tratterebbe di un’occupazione strategica di alcune posizioni-chiave legate a uno dei dossier europei più sensibili per il Paese. Uno scenario assolutamente inedito per l’Italia, che mai nella storia ha messo le mani su quella delega in Commissione.
A completare il quadro dovrebbe poi aggiungersi anche Fabio Panetta, destinato a entrare nel consiglio della Bce (la sua candidatura verrà formalizzata nelle prossime settimane). Un progetto che ha anche, ovviamente, degli avversari: la von der Leyen sta già subendo il pressing di alcuni governi, soprattutto del Nord Europa, che si oppongono all’assegnazione a Gentiloni della delega oggi detenuta da Moscovici.
Salvo sorprese, l’Italia avrà a breve la certezza di aver ottenuto ciò che vuole. Dopodiché Ursula von der Leyen ha intenzione di portare tutti i 26 commissari in una sorta di ritiro per qualche giorno. Un modo per conoscersi, per fare squadra e per preparare il programma. Un incontro che dovrebbe tenersi entro la fine di settembre, prima ancora delle audizioni dei commissari all’Europarlamento. L’elenco dei nomi, comunque, è quasi pronto. Ci sono ancora dubbi soltanto sulla Romania perché i nomi proposti non sono stati accettati da von der Leyen, che li considera a rischio bocciatura.
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