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Dad, test salivari, quarantena: il ritorno a scuola fa già impazzire le famiglie

Pubblicato il 13/09/2021 10:44

Era francamente difficile immaginare che un altro politico fosse capace di combinare disastri di portata simile a quelli di Lucia Azzolina nei panni di ministra dell’Istruzione, che aveva tra l’altro potuto contare sulla collaborazione del Re dei Flop Domenico Arcuri. Eppure, contro ogni pronostico, il successore Patrizio Bianchi sembra determinato a insidiare il primato di chi lo ha preceduto. Con un conto alla rovescia per il ritorno in aula dei ragazzi italiani ormai esaurito, e con mille certezze che continuano però a togliere il sonno alle famiglie, disperate di fronte a tanta approssimazione e confusione.

Dad, test salivari, quarantena: il ritorno a scuola fa già impazzire le famiglie

Per quanto riguarda i test, per esempio, il governo ha previsto una campagna di tamponi salivari (in passato bollati come rimedio ‘di serie b’, ora tornati di colpo comodi) a campione in gruppi di scuole ribattezzate “sentinella”. 55 mila test ogni 2 settimane, per provare ad anticipare eventuali focolai pronti a esplodere. Tra mille incertezze, però, tra il rischio di falsi positivi e quello che gli esami non vengano effettuati correttamente, visto che da novembre dovrebbero essere i genitori a raccogliere il campione da consegnare poi a scuola. Non solo.

Il super commissario Figliuolo contava di arrivare al suono della campanella con il personale scolastico ormai completamente piegato alla dittatura sanitaria e, quindi, interamente vaccinato. E invece 103 mila dipendenti rifiutano ancora la somministrazione, manifestando comprensibili dubbi sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini attualmente a disposizione. Con picchi in Regioni come la Calabria dove ancora un terzo del personale deve essere vaccinato. Si rischia, quindi, una partenza piena di buchi in organico difficili da colmare in fretta e furia. Ma il governo insiste: vaccinatevi tutti o sarete sospesi dal posto di lavoro.

C’è poi il problema dei mezzi pubblici, potenziati in vista della riapertura e che però difficilmente saranno garanzia assoluta di sicurezza per i ragazzi che vi saliranno a bordo. Anzi. In 6 città metropolitane su 15 i prefetti hanno disposto entrate e uscite differenziati in due turni per ridurre l’impatto delle riaperture delle scuole. Ma il rischio caos resta alto. Infine, il nodo quarantene: quattro tipi diversi, variabili in base al fatto di essere o meno vaccinati e di avere un tampone con esito negativo il prima possibile. Con la Dad per chi resta a casa e con la sensazione di tanta, troppa improvvisazione.

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