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“Covid, ecco cosa succederà in autunno”. Le previsioni di Pregliasco

Pubblicato il 31/03/2022 11:00

Possiamo tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con ottimismo o, di contro, c’è anche da guardare con attenzione all’andamento della pandemia? Un tema che sta dividendo gli esperti, nelle settimane in cui in Italia è finalmente cessato lo stato di emergenza. Con il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, che ha spiegato alla pagine di Repubblica: “Non siamo in una quinta ondata ma il virus è ancora tra noi e ha rialzato la testa”.

Secondo Pregliasco “a Pasqua i contagi saliranno un po’, ma entro fine maggio ne saremo fuori”. Per quanto riguarda il recente aumento dei positivi, la spiegazione va cercata nel fatto che “la variante Omicron 2 è molto più contagiosa, anche più del morbillo e della varicella, e ha una grande capacità di colpire i giovani e i bambini: nella fascia d’età tra 5 e 11 anni abbiamo solo il 34% dei vaccinati con due dosi. Gli sbalzi termici di questo periodo, inoltre, ci espongono maggiormente al virus. E a completare il quadro si aggiunge un comprensibile abbassamento dell’attenzione”.

A Pasqua i contagi saliranno ancora? “Sarà il banco di prova, perché ci si sposta di più, ci si incontra. Ci sarà ancora una crescita e poi i positivi andranno a scemare. L’estate avremo una tregua, prima di una ripresa autunnale scontata. La variabile da considerare, ma non vorrei fare il menagramo, è l’arrivo di un’ulteriore variante che però, volendo essere ottimisti, potrebbe essere estremamente trasmissibile ma benevola”.

Servirà una quarta dose? “È destino: il virus resterà endemico, con un andamento ciclico. E dunque rimarrà la necessità di proteggere i fragili. Ma io non parlerei di quarta dose, quanto di richiami annuali. E mi auguro che stavolta l’Europa non ripeta gli errori fatti con AstraZeneca e adotti un approccio comune. Anche sui tempi”. Giusto, in ogni caso, ridurre le restrizioni: “Non si può andare avanti in emergenza, si deve passare a una fase graduale di convivenza con il virus”.

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