Mentre in Italia la commissione d’inchiesta Covid inizia finalmente a delinearsi all’orizzonte, osteggiata da una parte del centrosinistra e del mondo della scienza, negli Stati Uniti le indagini sulla gestione della pandemia potrebbero essere arrivate a un punto di svolta clamoroso: come riportato da Fox News, infatti, il presidente americano Joe Biden potrebbe presto finire nei guai con l’accusa di aver violato il primo emendamento della Costituzione. Un caso raccontato anche dal giornalista e blogger Robby Giusti, che ha spiegato: “Un giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti sta temporaneamente impedendo ai funzionari della Casa Bianca di incontrare aziende tecnologiche sulla censura dei social media, sostenendo che tali azioni in passato erano probabili violazioni del Primo Emendamento”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Fox News ha sottolineato come il giudice della Louisiana Terry A. Doughty sta impedendo a diversi funzionari e agenzie di contattare le società di social media attraverso un’ingiunzione. Il tutto dopo aver rilevato da parte del governo una “probabile violazione del diritto di libertà di parola”: durante la pandemia di COVID-19, un periodo forse meglio caratterizzato da dubbi e incertezze diffusi, il governo degli Stati Uniti sembra aver assunto un ruolo simile a un ‘Ministero della verità’ orwelliano”, ha scritto Doughty. (Continua a leggere dopo la foto)
Nell’ingiunzione si legge ancora: “Se le accuse fatte dai querelanti sono vere, il presente caso comporta senza dubbio il più massiccio attacco contro la libertà di parola nella storia degli Stati Uniti. Nei loro tentativi di sopprimere la presunta disinformazione, si presume che il governo federale, e in particolare gli imputati nominati qui, abbiano palesemente ignorato il diritto alla libertà di parola del Primo emendamento”. Una censura che avrebbe preso di mira “quasi esclusivamente il partito conservatore”. (Continua a leggere dopo la foto)
L’ingiunzione ha ricevuto risposte favorevoli dai procuratori del Missouri e della Lousiana. E potrebbe essere il primo passo verso una futura limitazione delle interazioni tra il mondo dei social network e i funzionari del governo. Fox News ha dichiarato di aver contattato la Casa Bianca, Google, Meta e Twitter per avere dichiarazioni in merito alla vicenda, senza però ricevere alcuna risposta.