Attendiamo le reazioni di Vincenzo De Luca, o magari del suo “clone” Maurizio Crozza, al rinvio a giudizio dinanzi ai magistrati della Corte dei Conti per la Smart card introdotta in Campania, finalizzata a dimostrare che si fosse vaccinati contro il Covid-19. L’accusa è di danno erariale. Fedele al personaggio di se stesso, il presidente della Regione Campania ha voluto esagerare: infatti, secondo l’accusa, la produzione delle card nel 2021 sarebbe stata una spesa inutile perché si sovrapponeva alla Certificazione verde europea, il famigerato Green pass, che era stato appunto anticipato dalle tessere campane e che ne ha invalidato gli effetti e l’utilità, pur se queste hanno continuato a essere proposte nonostante l’introduzione del loro “doppione” nazionale, avvenuto a breve tempo di distanza. (Continua a leggere dopo la foto)
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Risorse sprecate
Lo stesso provvedimento è stato recapitato agli altri sei componenti dell’unità di crisi della Regione, a conclusione delle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dai pm Davide Vitale e Mauro Senatore. Il danno erariale stimato è di 3 milioni e 700 mila euro, il 25% è imputato allo stesso De Luca, dunque nell’ordine dei 928.725 euro. Per ora ha replicato solo il legale del governatore campano, l’avvocato Andrea Castaldo. Lo scorso agosto la Corte dei Conti aveva avviato l’indagine in questione, notificando a De Luca un invito a dedurre. Nella sostanza, si tratta di una formale richiesta di fornire entro 30 giorni giustificazioni per il presunto danno erariale. Le ragioni del presidente, evidentente, non sembrano aver persuaso i magistrati contabili. Con lui sono stati citati a giudizio Italo Giulivo, coordinatore dell’Unità di Crisi regionale per l’emergenza epidemiologica da Covid-19; Antonio Postiglione, membro e vice dell’Unità di crisi, e gli altri componenti Massimo Bisogno, Ugo Trama e Roberta Santaniello. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le altre richieste
Se, come detto, al presidente De Luca viene contestato un danno pari al 25% del totale, questi gli altri parametri aritmetici degli sprechi imputati, che ritroviamo sul sito TgCom24: 20% (742.980 euro) per Italo Giulivo, tanto in qualità di coordinatore dell’Unità di Crisi Regionale quanto perché direttore generale dei lavori pubblici e della Protezione Civile della Regione Campania; 10% (371.490 euro) per Antonio Postiglione, nella sua qualità di componente e vice coordinatore dell’Unità di Crisi Regionale oltre che direttore generale della Direzione Generale della Salute e del Coordinamento del SSR della Regione Campania; 25% per Massimo Bisogno (928.725 euro), componente dell’Unità di crisi; 10% per Ugo Trama (371.490 euro) in qualità di membro dell’Unità di Crisi Regionale, nonché dirigente della direzione generale della Salute e del Coordinamento del Servizio Sanitario della Regione Campania e, infine, 10% per Roberta Santaniello (371.490 euro) in qualità di membro dell’Unità di Crisi Regionale e dirigente della Regione Campania.
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