Anche se ufficialmente non ci sono stati annunci trionfanti, la controffensiva ucraina contro la Russia di Putin sarebbe già iniziata. A sostenerlo è Repubblica, che ha analizzato le mosse dell’esercito di Kiev negli ultimi giorni, come i movimenti dei reparti e la formazione di nuove unità nei campi di addestramento europei. Soldati che, una volta pronti, sono poi stati subito trasferiti in prossimità delle zone calde del fronte. Segnali importanti, secondo la testata, resi ancora più significativi dall’esito degli scontri delle ultime ore: le truppe ucraine hanno portato alla ritirata i russi in alcune aree nei pressi di Bakhmut, in quella che viene considerata una delle catene più fragili dell’armata di Mosca. (Continua a leggere dopo la foto)
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La notizia del successo ucraino è stata data attraverso Telegram dal comandante delle forze di terra di Kiev Oleksandr Syrskyi, citato da Ukrainska Pravda: “Grazie alla nostra difesa ben ponderata sul fronte di Bakhmut, stiamo ottenendo risultati dalle azioni delle nostre unità. Stiamo conducendo efficaci contrattacchi. In alcune aree della linea di contatto tra gli eserciti, il nemico non è stato in grado di resistere alla pressione dei militari ucraini e si è ritirato di circa due chilometri”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Le nostre forze di difesa tengono saldamente il fronte e impediscono al nemico di avanzare. La battaglia per Bakhmut continua. Come disse Carl von Clausewitz: ‘La guerra si combatte per la vittoria. Questo è tutto” ha concluso Syrskyi. Che ha successivamente spiegato come siano state fondamentali le operazioni condotte dalla difesa di Kiev, che hanno esaurito le forze dei mercenari Wagner e li hanno costretti a cedere le loro posizioni alle unità meno addestrate dell’esercito regolare russo. (Continua a leggere dopo la foto)
L’esito della guerra sta dunque realmente cambiando? Presto per dirlo, ma l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) ha confermato come la Russia potrebbe tentare di lanciare una serie “quasi quotidiana” di attacchi missilistici contro l’Ucraina proprio per cercare di di stroncare sul nascere la controffensiva. Bombardamenti che, secondo lo stesso istituto, limiterebbero in maniera molto marginale le azioni delle truppe di Kiev.
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