L’ultima puntata di Report, andata in onda su Rai3 l’11 febbraio, è stata a dir poco esplosiva sul fronte vaccini. Un altro tassello fondamentale per arrivare alla verità, verità che già da diverso tempo risulta ormai chiara a tutti ma che ha bisogno di prove sempre più concrete per essere acclarata. Quello che non era ancora noto erano le condizioni con le quali l’Europa ha comprato le dosi di vaccino. I messaggi personali tra Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue, e Albert Bourla, ceo di Pfizer, sono finiti in un cestino virtuale, e dunque nel dimenticatoio, ma Report è riuscita ugualmente a scovare qualcosa. Per esempio come Pfizer ha reinvestito quegli utili: sono finiti in dividendi, quindi agli azionisti. Il CEO Albert Bourla, ad esempio, quando è stato annunciato che la sperimentazione aveva avuto successo, ha incassato 5,6 milioni di dollari in un giorno. Ma non è tutto. (Continua a leggere dopo il video)
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L’accordo sui vaccini negoziato da von der Leyen nel 2021 non convinceva neanche Magrini, capo dell’Aifa: riteneva assurdo comprare a scatola chiusa un medicinale per milioni di persone. Ne parliamo alle 20.55 su #Rai3 pic.twitter.com/jexWh8gufW
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“Siamo riusciti a vedere quello che c’era nei contratti con le case farmaceutiche, che fine hanno fatto i vaccini, dove sono. Perché noi (Italia) ne abbiamo comprati 4,4 miliardi di euro per 381 milioni di dosi: ne abbiamo somministrate 147 milioni, gli altri li abbiamo buttati e sono conservati“, dice in diretta Sigfrido Ranucci. “Conservarli costa la bellezza di quasi 400 mila euro al mese, pensate, perché ci vuole poi la catena del freddo”. Ma un altro punto interrogativo è sul terzo accordo fatto tra le istituzioni europee e farmaceutiche, in particolare con Pfizer. Come emerge dai servizi di Report (rimandiamo alle visione integrale degli stessi per avere il quadro più chiaro), il terzo mega contratto di Von Der Leyen firmato a maggio del 2021 favoriva Pfizer a partire dal prezzo di 19,5 euro a dose, aumentato rispetto ai 15 euro previsti dai precedenti accordi. “Ci siamo resi conto che abbiamo preso più dosi del dovuto a prezzi enormi, di cui una parte dell’eccedente sarà spalmata fino al 2026″, denuncia la trasmissione. E ancora… (Continua a leggere dopo il video)
L’Italia ha buttato già 46,8 milioni di dosi scadute, ma l’accordo tra l’ad di Pfizer e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen resta ancora segreto. Perché? Ne parliamo domenica alle 20.55 su #Rai3 pic.twitter.com/d8RLeAMwCU
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“A un’altra ci rinunciamo, ma per contratto saremo costretti a pagare ugualmente le dosi che non avremo mai, però ci hanno fatto la cortesia dello sconto, 10 euro a dose di quelle che non vedremo mai“. Come scrive Report, l’accordo sui vaccini negoziato da von der Leyen nel 2021 non convinceva neanche Magrini, capo dell’Aifa: riteneva assurdo comprare a scatola chiusa un medicinale per milioni di persone. “Pfizer non si accollava le conseguenze legali di eventuali eventi avversi, e i dati grezzi non sarebbero stati pronti prima del 2024!”. Aggiunge Magrini nella chat con l’ex capo di gabinetto Zaccardi: “Ti pare possibile che i contratti che abbiamo firmato nessuno li ha letti?”. La riposta di Zaccardi, riferendosi a Speranza: “No, il ministro ha voluto fare tutto da solo…”. Ad oggi l’Italia ha buttato già 46,8 milioni di dosi scadute, ma l’accordo tra l’ad di Pfizer e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen resta ancora segreto.
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