
Per gli italiani non c’è pace. Come se non bastassero i rincari dei beni di prima necessità, dell’energia, della benzina, e di tutto il resto, ora arriva la stangata anche sui conti correnti. Adesso, infatti, superano quota 100 euro l’anno. I dati sono quelli forniti direttamente dalla Banca d’Italia. L’indagine rileva così il settimo aumento consecutivo e un livello più alto rispetto all’inflazione. Come spiega LaStampa che ha analizzato i numeri, l’andamento al rialzo è stato spinto dalla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili che hanno contribuito rispettivamente per il 63,4% e per il 36,6% all’aumento complessivo. Ma l’apporto più significativo è attribuibile alle spese fisse e in particolare ai canoni e in seconda battuta alle spese di gestione ed emissione delle carte di pagamento (debito, credito e prepagate). (Continua a leggere dopo la foto)
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Anche le spese variabili, ovviamente, hanno subito un aumento: sia per effetto della maggiore operatività della clientela sia per l’aumento dei costi delle operazioni. Si salva dalla stangata chi ha conti correnti di istituti solo online e quelli delle Poste: qui, infatti, l’incremento è stato “solo” del 2%. Il divario di spesa tra conti postali e ordinari si è ampliato da 36,7 a 44,3 euro per effetto della maggiore crescita della spesa di gestione dei conti correnti bancari. Insomma, i classici conti in filiale sono sempre più salati. Conclude Sandra Riccio su LaStampa: “Se i costi sono saliti, in calo si è mosso invece il tasso di remunerazione dei conti che già era al lumicino. Questo valore è passato allo 0,2% dallo 0,3% del 2021”.
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