Continua a ritmi serrati il calciomercato di Giuseppe Conte per restare incollato alla poltrona. Dopo le dimissioni di Lorenzo Cesa da segretario dell’Udc, perché coinvolto in un’indagine di ‘ndrangheta, le trattative del governo si sono complicate. Infatti, già lunedì sarebbe dovuto avvenire lo stacco dello Scudo crociato da Forza Italia, per dar vita a quel contenitore politico di centro in cui tenere insieme socialisti, liberali, democristiani, responsabili, volenterosi e chi più ne ha più ne metta. Da lì, poi, sarebbe nato il suo partito futuro. Ma la trattativa ora rischia di bloccarsi. E così si pensa già a un’altra soluzione. Mentre i 5Stelle – che ormai di poltronismo sono i massimi esperti – di fronte alle telecamere dicono “no a Matteo Renzi”, nelle segrete stanze e nelle segrete chat, stanno facendo il bello e il cattivo tempo per “convincere” i parlamentari di Italia Viva a rientrare per salvare baracca e burattini.
E non è un caso che ora si sente dire da Davide Crippa, capogruppo M5S alla Camera, che con i parlamentari di Italia Viva “si è sempre lavorato bene”. Per aggirare l’ostacolo, a Conte resta ancora la carta Pd. Spiega Repubblica: “Il partito di Nicola Zingaretti, infatti, sta incessantemente corteggiando i senatori renziani che a settembre del 2019 uscirono dal gruppo dem per seguire l’ex segretario in Italia viva. Intanto i senatori e deputati di Iv escono con una nota congiunta, in cui auspicano una ‘soluzione politica che abbia il respiro della legislatura’”.
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Il fine settimana, dunque, si preannuncia di grandi manovre, a tutte le latitudini. Perché anche il centrodestra si muove. “Non solo con il colloquio dei tre leader, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, al Colle, durante il quale hanno ribadito al capo dello Stato che ‘con questo Parlamento è impossibile lavorare’. Ma soprattutto per la mossa di Mara Carfagna, che dando ragione a Giovanni Toti e Luca Zaia, ‘nella drammatica crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo’ vede come ‘sola prospettiva patriottica in questo momento? un ‘governo di salvezza nazionale, con una guida autorevole e un sostegno largo'”.
I deputati e i senatori di Italia Viva, intanto, escono con una nota congiunta nella quale affermano di osservare “con preoccupazione lo stallo istituzionale di questi giorni, la difficile situazione sanitaria e i drammatici dati economici del nostro Paese”. Ribadiscono con forza “la necessità, già espressa nel dibattito parlamentare, di una soluzione politica che abbia il respiro della legislatura e offra una visione dell’Italia per i prossimi anni”. E confermano “che si muoveranno tutti insieme in modo compatto e coerente in un confronto privo di veti e pregiudizi, da effettuarsi sui contenuti nelle sedi preposte”. Intanto, però, Conte ci prova.
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