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Condanne, indagini, risarcimenti: il curriculum (non proprio onorevole) di Pfizer

Pubblicato il 08/11/2021 11:39

Un nome che leggiamo ormai quotidianamente sulle testate di tutto il mondo, quello dell’azienda farmaceutica statunitense Pfizer. Uno dei colossi di Big Pharma in grado di tuffarsi di peso nel business dei vaccini, lanciando sul mercato farmaci anti-Covid che i governi hanno acquistato a peso d’oro, nonostante più di qualche dubbio su efficacia e sicurezza, in particolare per alcune fasce d’età. Riuscita, proprio grazie al nuovo giro d’affari figlio della pandemia, a ingrossare a dismisura i propri guadagni, non senza qualche polemica. E con tanti utenti a ricordare come la storia della multinazionale sia in realtà piena di zone d’ombra, con accuse su quasi ogni fronte immaginabile.

Condanne, indagini, risarcimenti: il curriculum (non proprio onorevole) di Pfizer

Un curriculum non proprio esemplare, quello di Pfizer, oggi eletta a salvatrice della patria per il suo sforzo nella produzione di vaccini. A partire da quel 1968 in cui l’azienda americana ha definito l’acquisto di Quigley, produttrice di prodotti isolanti contenenti amianto fino al primi anni 1970. Negli anni successivi si sarebbe trovata a pagare un ammontare complessivo di 965 milioni di dollari ai parenti delle vittime scomparse a causa del contatto con il minerale. Altri 200 milioni, invece, sono stati pagati nel 1994 come risarcimento ai famigliari delle persone decedute perché trapiante con valvole cardiache difettose messe in commercio dall’azienda.

Tra i gravissimi casi che hanno coinvolto Pfizer, anche la sperimentazione illegale in Nigeria del farmaco trovafloxacina/alatrofloxacina fatta su dei bambini: oltre 200 bambini sono morti o hanno patito gravi conseguenze e anche in questo caso l’azienda si è trovata a pagare un rimborso di 156 milioni. In un articolo del 2010, ecco invece come la giornalista scientifica Melanie Newman parlava sulla testata BMJ dell’ennesimo scandalo che ha finire sul banco degli imputati la multinazionale: “Il 2 settembre 2009 la Pfizer ha subito la più grande multa mai comminata dal Dipartimento della Giustizia Usa ad una azienda farmaceutica, pari a 2,3 miliardi di dollari per i farmaci valdecoxib, ziprasidone, linezolid, e pregabalin, che sono stati suggeriti per usi non approvati (off-label). Questa pratica è assolutamente illegale e fraudolenta”.

Non sono mancate polemiche per un farmaco, il Neurontin, che avrebbe spinto un paziente al suicidio nel 2010, accuse di corruzione in vari Paesi del mondo (Serbia, Croazia, Bulgaria, Italia, Repubblica Ceca, Cina, Russia, Kazakistan), indagini della Procura di Milano per il caso della bancarotta fraudolenta del ramo italiano dell’azienda. Chi più ne ha più ne metta, insomma, con tanti utenti dalla memoria lunga che oggi sottolineano come a guidare Pfizer siano sempre state più le logiche di guadagno che la tutela della salute dei cittadini. E continuano a puntare il dito contro la multinazionale, protagonista indiscussa della corsa al vaccino.

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