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“Come hanno salvato Speranza dal processo”. Lo scoop di Borgonovo: ecco le carte del Tribunale. “Gravissimo”

Pubblicato il 12/04/2024 07:48

Da quando LaVerità, e in particolar modo Francesco Borgonovo, ha lanciato lo scoop delle carte del processo sulla gestione della pandemia, nel quale Speranza è stato incredibilmente archiviato, non fanno che emergere ulteriori verità sullo schifo che è stato commesso. La sintesi di tutto è che in nome dell’emergenza, i giudici hanno giustificato lo strapotere della scienza “ufficiale”, quella selezionata dal potere stesso, e hanno stabilito a priori che gli esperti di Stato fossero gli unici attendibili. In questo modo hanno scagionato l’ex ministro della Salute. Dalle carte, da cui è emerso anche che – come ha lui stesso dichiarato – Speranza fosse a conoscenza dell’esistenza di eventi avversi anche molto gravi e mortali a seguito della somministrazione dei vaccini ma è andato avanti lo stesso, emerge il “sistema” con cui il Tribunale è riuscito a salvare l’ex ministro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ne parla ancora Borgonovo su LaVerità: “Il Tribunale dei ministri, dopo avere elencato le varie autorità sanitarie nazionali e internazionali (si richiama pure l’Ema e addirittura la Fda), spiega che esse sono le uniche titolate a fornire «dati scientifici». I quali non possono in alcun modo essere sostituiti da fonti diverse o da esperti di qualsiasi ordine e grado”. Ma chi ha fatto e sulla base di quali criteri la scelta delle nomine degli “esperti” del Comitato tecnico scientifico? E poi, altra domanda: se gli organismi istituzionali sono gli unici che possono fornire dati, qualora sbagliassero o mentissero – come in effetti è successo – non ci sarebbe alcun modo di contrastarli, perché nessuna altra fonte è ritenuta valida. In questo passaggio è spiegato tutto il corto circuito Covid. “Il potere resta in mano a quella che Speranza ha più volte indicato come «scienza ufficiale»”. Dunque è lei stessa ad assolverlo. Geniale. (Continua a leggere dopo la foto)

Come operasse questa scienza e a quali pressioni politiche fosse sottoposta l’abbiamo scoperto nelle settimane, nei mesi e negli anni successivi grazie al lavoro di controinformazione di giornalisti e scienziati “non istituzionali”. Sintetizza Borgonovo la gravità della situazione: “L’emergenza giustifica la concessione di poteri esorbitanti alle istituzioni sanitarie; queste istituzioni sono le uniche a cui si può e si deve credere, ergo nessuno può metterle in discussione. E se per caso sbagliano poco importa: l’emergenza giustifica le azioni più grossolane e comunque esperti esterni che possano mettere in luce eventuali errori non sarebbero comunque credibili. In pratica l’intero sistema si autogiustifica e si autoassolve”. Come commenta l’avvocato Di Lorenzo, questo “è un abominio da un punto di vista giuridico”.

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