“Il Covid ha cambiato maschera…. ma è rimasto in scena”, con un gioco di parole neppure troppo fantasioso, Michele Placido, da alcuni giorni, imperversa sugli schermi televisivi con uno spot realizzato nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Affrontiamo insieme la Nuova Normalità”, promossa da Pfizer. Ora, non sappiamo se “la nuova normalità” siano i cosiddetti malori improvvisi, i danni collaterali, il dover sottostare a obblighi e vessazioni, ma ci permettiamo soltanto di ricordare che è stata la stessa Organizzazione mondiale della sanità a decretare ufficialmente il termine della emergenza pandemica da Covid-19. E, invece, Pfizer ci dice – naturalmente in maniera disinteressata… – che non dobbiamo abbassare la guardia, “normalizzare” la convivenza con il virus. Torniamo a Michele Placido, grande attore e protagonista di tante pellicole, che si è prestato a tutto ciò, d’altronde se fai parte di un sistema, in cui il mondo dello spettacolo sovente funge da cassa di risonanza, devi sottostare alle sue regole, o magari lo stesso Placido è davvero convinto che il fantomatico e “pericolosissimo” virus costituisca tuttora un pericolo, ma non è questo il punto. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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“Pubblicità ingannevole”
Sicché il Codacons ha presentato un esposto e contestuale diffida a sospendere la messa in onda dello spot pubblicitario relativo alla campagna. L’associazione a tutela del consumatore “segnala innanzitutto come la campagna sia promossa dalla società Pfizer e non, come ci si aspetterebbe, dal Ministero della Salute – che ne conduce una, del tutto diversa, soprattutto sui canali Rai”, spiega il Codacons. Nello spot promosso dalla regina di Big Pharma ci sarebebro due anomalie, ancora si leggono nell’esposto. La prima: “Le modalità di costruzione e realizzazione la rendono simile alle campagne del Ministero della Salute, così che lo spettatore può facilmente cadere nell’equivoco, pensando che il messaggio sia trasmesso dal Governo”, è la prima anomalia, laddove invece la prevenzione del Covid-19 sembra “sfociare in un invito a vaccinarsi”, sicché l’utente “potrebbe essere indotto al vaccino solo in ragione dalla provenienza, in verità non vera, del messaggio di sensibilizzazione dal Ministero della Salute”. Il secondo rilievo è di natura normativa, giacché la pubblicità dei vaccini “è vietata” a meno che non si sia “in presenza di una campagna di vaccinazione autorizzata specificatamente da Ministero della Salute”. Ciò non è e Pfizer sarebbe una società privata, senza alcun diritto di divulgare campagne artatamente costruite in questo modo: dei veri e propri messaggi promozionali, se ci consentite tale formula. Si tratta, dunque, di “pubblicità ingannevole”. In goni caso: “Si tratta di due ipotesi di illegittimità che risulterebbero, ove accertate, di particolare gravità perché riguardano un diritto, quello alla salute, intangibile e tutelato costituzionalmente”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’esposto contro lo spot della Pfizer
Il Codacons ha, dunque, diffidato Pfizer Italia Spa, Rai, Mediaset e La7, invocando la sospensione dello spot e della campagna entro 15 giorni, come riporta tra gli altri il quotidiano Libero. L’Associazione ha inoltre precisato nell’atto che, decorso inutilmente il termine indicato, si vedrà “costretta ad adire le competenti autorità giudiziarie e/o di vigilanza”. Lo spot, curato da Pro Format Comunicazione e prodotto da Nicola Liguori e Tommaso Ranchino per MP Film, con la musica di Virginio, riproduce un dialogo che avviene tra il Michele Placido reale e il suo alter ego, un espediente narrativo che riproduce l’atteggiamento dicotomico che ha l’opinione pubblica nei confronti del virus. Infine, segnaliamo che, sul proprio canale di YouTube, Pfizer ha disattivato i commenti al video, dopo l’inevitabile ridda di critiche subite.
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