Arrivati sulla scena politica con un carico rivoluzionario travolgente, senza precedenti nella storia della nostra Repubblica, i Cinque Stelle ci hanno messo poco a trasformarsi in fedeli cagnolini del potere. Il tempo di entrare nei palazzi, assaporare i benefici dell’appartenenza a quella casta che promettevano di distruggere e voilà, il gioco è stato presto fatto. Con un ulteriore passo avanti arrivato proprio in queste ore, la fine di quell’esperienza di democrazia esaltata tante volte in passato.

Tra gli ultimi baluardi della trasparenza e dell’onestà grillina c’era, infatti, il celebre portale delle restituzioni, Tirendoconto.it, attivato dal Movimento per consentire ai cittadini di controllare bilancia, attività dei gruppi, rendicontazioni e la promessa ma non sempre rispettata restituzione degli stipendi dei parlamentari pentastellati. Il sito, però, ora è destinato a finire all’asta.

La chiusura del portale segnerà così l’ultima tappa del definitivo cambiamento dei Cinque Stelle, ormai perfettamente a proprio agio nel nuovo ruolo di spalla di un governo con Mario Draghi al vertice e sostenuto dal Partito Democratico e da Silvio Berlusconi, un tempo indicati come nemici giurati dai baldanzosi pentastellati. E d’altronde è da tempo finito anche il tempo delle dirette, altro elemento pensato per garantire totale trasparenza verso gli italiani.

Non sono ancora noti i costi della vendita del sito, che potrà essere acquistato per realizzare una nuova piattaforma politica o per le vendite online. Per quanto riguarda i contributi che gli eletti sono costretti a versare, invece, il nuovo meccanismo ideato dall’ex reggente Vito Crimi prevede una doppia quota forfettaria: 1.500 alla collettività e 1.000 euro per il Movimento come spese per la piattaforma, la tutela legale e l’organizzazione.
Ti potrebbe interessare anche: “Se noi stacchiamo il fatto procreativo dalla relazione affettiva e sessuale si può ipotizzare…”