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Cina, “pronti alla guerra”. La nuova arma di Pechino preoccupa il mondo. Cos’è e cosa può fare

Pubblicato il 14/02/2024 13:34 - Aggiornato il 14/02/2024 13:35

La Cina sembra sempre più attiva sul fronte della produzione degli armamenti e della strategia militare. Sono tre i fronti aperti per Pechino. Il primo è, come da tempo a questa parte, la situazione di Taiwan, che il governo cinese vorrebbe riportare sotto il suo pieno controllo. Mentre gli americani la pensano diversamente. Il secondo è legato all’esercitazione militare che si svolgerà il mese prossimo, e che vedrà coinvolte Cina, Russia e Iran. Uno “strano trio” unito più che altro in funzione anti americana e anti occidentale, visto che storicamente fra Mosca e Pechino non c’è grande amicizia. E che i Paesi islamici sono un alleato improvvisato e imprevedibile. Il terzo mischia le tensioni nel Mar Rosso, con l’Iran che fomenta i guerriglieri yemeniti Houthi, e la “gestione” della Corea del Nord. Ciò che appare chiaro, comunque, è che la Cina vuole farsi trovare pronta in caso di conflitto. Sia a Taiwan, sia su scala globale. (continua dopo la foto)

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Gli americani sono preoccupati principalmente dal predominio cinese sui mari. Mentre i grandi cantieri navali americani sembrano sul viale del tramonto, quelli cinesi producono a gran ritmo nuove navi da guerra. Lo stesso Wall Street Journal ha lanciato l’allarme. In caso di conflitto la flotta di Pechino potrebbe sostenere una guerra di lunga durata nell’Indo-Pacifico, e gli Stati Uniti allo stato attuale avrebbero la peggio. Una constatazione che fa subito pensare a quella che per ora è una “battaglia diplomatica” per il predominio su Taiwan. Lì il peso delle flotte sarebbe decisivo. Il gigante asiatico, secondo il quotidiano americano, “è il simbolo della trasformazione storica da nazione continentale rivolta verso l’interno a potenza marittima”. Ma i cinesi non si muovono solo su quel fronte. A riferirlo è il South China Morning Post. (continua dopo la foto)

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Il giornale riferisce infatti che gli scienziati cinesi avrebbero sviluppato un prodotto bellico all’avanguardia. Si tratta di un’arma “a microonde”, che sfrutta l’energia termica convertendola in energia meccanica. I motori termici funzionerebbero come una pompa di calore inversa, e aiuterebbero una bobina superconduttrice a generare un campo magnetico con una forza fino a quattro Tesla. In questo modo, l’esercito cinese potrebbe guidare “onde elettomagnetiche ad alta frequenza” con le quali neutralizzare minacce militari. Si tratta di un sistema facilmente trasportabile su camion, che consumando una quantità ridotta di energia potrebbe funzionare per quattro ore senza interruzione. La novità è proprio nel basso consumo di energia. Sinora l’utilizzo di questo tipo di armi era frenato dall’alto consumo di energia necessario per farle funzionare. (continua dopo la foto)

Le armi “Hpm compatte”, come vengono chiamate, possono essere utilizzate su campi di battaglia caratterizzati dall’uso intensivo di droni. Sono in grado di distruggere computer, elettronica e sensori senza causare danni alla vita umana. E sono particolarmente utili in caso di guerra urbana. In questo scenario, quest’arma potrebbe essere usata se la Cina decidesse di invadere Taiwan cercando di evitare uno spargimento di sangue. E costituirebbe un enorme vantaggio in caso appunto di guerriglia urbana in un’isola che sembra pronta a difendersi con caparbietà. Ma la nuova arma cinese potrebbe rendere inutile qualsiasi tentativo di autodifesa della popolazione

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