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“Ci conviene di più rimanere chiusi”: così i rincari hanno messo in ginocchio il Made in Italy

Pubblicato il 04/01/2022 15:28 - Aggiornato il 17/05/2023 11:52

Anno nuovo, problemi di sempre. Come quelli che si trova ad affrontare il settore delle ceramiche, alle prese con l’ennesimo rincaro che va a colpire un settore già messo in difficoltà, come tanti altri, dalla crisi economica figlia della pandemia. In particolare l’aumento dei prezzi, con il metano addirittura quadruplicato rispetto a qualche mese fa, rischia di paralizzare alcune aziende, con gli imprenditori che proprio in queste ore hanno lanciato un appello al mondo della politica.

Attraverso le pagine del Resto del Carlino, ad alzare la voce è stato Giorgio Romani, presidente del Gruppo Romani spa con sede a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia: “Per il momento prevediamo di rimanere chiusi per tutto il mese di gennaio. Purtroppo è più conveniente: non è possibile produrre a questi prezzi perché non si riesce a trasferirli sul mercato, che ha già recepito a fatica 1,2 euro di incremento a settembre. Il rischio è che si fermi il nostro distretto ceramico e il Paese intero, perché non c’è un’energia alternativa a costi accessibili”.

Secondo Romani una possibile soluzione potrebbe essere “ricominciare a estrarre gas naturale dal Mediterraneo. Si sta studiando anche l’idrogeno per alimentare l’industria ceramica e se sarà efficace noi saremo disponibili”. Una situazione delicata, come sottolineato anche dal presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani: “Il costo energetico complessivo delle ceramiche è formato circa di due terzi da quello del metano e un terzo dal costo dell’energia elettrica. Il metano è quindi indispensabile e non esiste al momento un’alternativa”.

A pesare sulle forniture europee sono stati i consumi eccessivi degli ultimi inverni e la volontà della Russia di ridurre le esportazione verso il Vecchio Continente. A questo si è aggiunta l’introduzione del cosiddetto “Emissions Trading System”, una forma di tassazione dell’anidride carbonica promossa come mezzo per contrastare il riscaldamento globale. Una situazione che pesa in modo decisivo su un settore ceramico sempre più in difficoltà.

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