x

x

Vai al contenuto

“C’è correlazione”. Lo studio che proverebbe nesso tra le morti in eccesso e la vaccinazione. Eccolo

Pubblicato il 01/09/2022 18:20

Attraverso un preprint stilato da Christof Kuhbandner (uno psicologo di Ratisbona) e da Matthias Reitzner (uno statistico di Osnabrück), basato sull’applicazione di una sofisticata analisi attuariale rispetto ai dati forniti dal governo tedesco sulla mortalità per tutte le cause, si scopre che quando si tiene conto delle tendenze storiche della mortalità, il virus non sembra più essere così pericoloso se messo a confronto con gli effetti collaterali della vaccinazione di massa. Se venisse confermato dalle future revisioni, questo studio potrebbe accertare il maniera scientifica la correlazione tra eccesso di mortalità ed inoculazione massiva.
(Continua a leggere dopo la foto)

Nel 2021 succede qualcosa che cambia tutto

Lo studio intitolato Excess mortality in Germany 2020–2022, apre spiegando che nel 2020 “Il numero di decessi osservato era vicino al numero previsto rispetto alla deviazione standard empirica. Al contrario, nel 2021, il numero di decessi osservato era di due deviazioni standard empiriche al di sopra del numero previsto. L’elevata mortalità in eccesso nel 2021 è stata quasi interamente dovuta a un aumento dei decessi nelle fasce di età comprese tra i 15 ei 79 anni e ha iniziato ad accumularsi solo da aprile 2021 in poi. Un modello di mortalità simile è stato osservato per i nati morti con un aumento di circa l’11% nel secondo trimestre dell’anno 2021”. Dai dati presi in analisi, poi, si può evincere che: “Nell’aprile 2021 deve essere successo qualcosa che ha portato a un aumento improvviso e prolungato della mortalità nelle fasce di età al di sotto degli 80 anni, sebbene finora non fossero stati osservati effetti di questo tipo sulla mortalità durante la pandemia di COVID-19”.
(Continua a leggere dopo la foto)

L’inizio della campagna vaccinale

Ma di che cosa si sta parlando esattamente? Ebbene, l’aprile 2021 è stato l’inizio della vaccinazione di massa in tutta la Germania. Analizzando una panoramica del deficit o dell’eccesso di mortalità per fascia di età si nota come il primo anno della pandemia tedesca sia stato praticamente piatto. Non c’è stato un aumento della tendenza alla mortalità tranne che tra i gruppi più anziani, brevemente, a dicembre. Nel 2021, invece, anno della massima vaccinazione, gli autori dello studio stimano quasi 32.000 morti in eccesso. La mortalità è aumentata su tutta la linea, soprattutto tra i giovani, con i 40enni che hanno registrato il 9% di decessi in più rispetto a quanto previsto dal loro modello. Di seguito l’immagine comparativa dei due grafici.
(Continua a leggere dopo la foto)

Le fasce d’età più colpite

Il punto chiave che si evince dal grafico del 2021, è che se fosse il virus a mietere tutte queste vittime, difficilmente avrebbe una simile incidenza sulla fascia d’età compresa tra i 15 ed i 79 anni, lasciando quasi del tutto indenni i tedeschi più anziani. Gli autori forniscono anche una ripartizione mese per mese per la fascia di età 15-59, che allegheremo di seguito. Proprio da questo confronto si nota come “la significativa mortalità in eccesso a dicembre 2020 continua leggermente a gennaio 2021, quindi è per lo più compensata fino a marzo 2021. Cioè, alla fine di marzo, la mortalità in eccesso cumulativa era vicina allo zero”. In Germania, il virus uccide principalmente le persone che stanno comunque per morire, in modo tale che i picchi di mortalità siano seguiti da deficit di mortalità controbilanciati. Ad aprile e maggio 2021, però, si osserva un aumento significativo dell’eccesso di mortalità, seguito da una diminuzione fino ad agosto. Tuttavia l’aumento della mortalità in eccesso in aprile e maggio non va a compensazione. A settembre si registra nuovamente un significativo eccesso di mortalità, che aumenta a novembre ed è più che raddoppiato a dicembre 2021.
(Continua a leggere dopo la foto)

Una strana coincidenza

L’aumento dell’eccesso di mortalità di aprile coincide proprio con il lancio della campagna di vaccinazione massiva. L’aumento registrato in autunno si allinea abbastanza bene con la campagna di richiamo. È interessante notare che la seconda dose non sembra tanto pericolosa quanto la prima e la terza ma, soprattutto, è importante sottolineare come la linea che rappresenta la variazione dell’eccesso di mortalità sembri essere strettamente correlata alla data di vaccinazione. Non appena si interrompe la campagna vaccinale, infatti, le morti in eccesso si riducono. Per quanto riguarda le persone di età pari o superiore a 60 anni, ci sono due tendenze distinte: aumento della mortalità che coincide, ancora, con la somministrazione di massa delle dosi 1 e 3 nella fascia 60-79, e niente di speciale nella fascia 80+, esattamente come esposto sul grafico a seguire.
(Continua a leggere dopo la foto)

Cosa uccide i giovani?

Dunque, cosa uccide principalmente i giovani e risparmia principalmente i vecchi? La risposta non è SARS-CoV 2. Secondo gli autori “Il fatto forse più sorprendente è che [2021] produce in tutte le fasce d’età un aumento significativo della mortalità, che è in netto contrasto con l’aspettativa che la vaccinazione avrebbe dovuto ridurre il numero di decessi COVID-19. L’unica eccezione è l’ultima fascia di età [80+]… Tuttavia, nell’interpretazione di questo risultato, si deve tener conto del fatto che c’era un enorme deficit di mortalità nel 2019 e fino a ottobre 2020 che è stato compensato a novembre [e] dicembre 2020 e gennaio 2021. A rendere ancora più chiaro il concetto ci sovviene il prossimo grafico, che mostra come l’andamento dell’eccesso di mortalità del 2021 sia strettamente correlato all’andamento della vaccinazione, mettendo quasi in sincronia la cronologia relativa dei decessi e la vaccinazione di massa.
(Continua a leggere dopo la foto)

Numeri pompati sui decessi da Covid

Secondo gli autori dello studio, un’ulteriore prova del collegamento tra somministrazione dei vaccini ed aumento dei decessi, “è il fatto che la fascia di età 0-29 ha un picco di mortalità in eccesso nel giugno 2021 invece che nell’aprile 2021”, proprio quando questa fascia d’età stava ricevendo la prima dose. Un’ultima scoperta riguarda un fatto ben noto anche in Italia: la relazione tra i numeri ufficiali dei decessi per Covid e l’eccessiva mortalità dimostra che il il bilancio delle vittime da Covid è enormemente gonfiato. Le cifre ufficiali fornite dal governo tedesco sembrano essere più accurate per la fascia 60 – 70 anni, mentre per chi ha più di 80 anni, sono quasi del tutto prive di significato. Questo gruppo ha visto meno di 20.000 morti in eccesso in due anni e mezzo di Covid, mentre il conteggio ufficiale delle vittime si avvicina a 100.000. Il prossimo grafico rende meglio l’idea del concetto.
(Continua a leggere dopo la foto)

Il presente studio ha utilizzato un metodo all’avanguardia della scienza attuariale per stimare il numero atteso di decessi per tutte le cause e l’aumento della mortalità per tutte le cause per gli anni pandemici dal 2020 al 2022 in Germania. Nel 2020 il numero di decessi osservato era estremamente vicino al numero atteso, ma nel 2021 il numero di decessi osservato era di gran lunga superiore al numero atteso, nell’ordine del doppio della deviazione standard empirica. L’analisi dell’eccesso di mortalità mensile dipendente dall’età, ha mostrato che un’elevata mortalità in eccesso osservata nei gruppi di età tra i 15 ed i 79 anni a partire da aprile 2021. Queste morti sono le responsabili dell’eccesso di mortalità nel 2021. Come punto di partenza per ulteriori indagini che spieghino questi modelli di mortalità, abbiamo confrontato l’eccesso di mortalità al numero di decessi segnalati per COVID-19 e al numero di vaccinazioni COVID-19. Questo porta a diverse questioni aperte, la più importante delle quali è proprio la covariazione tra l’eccesso di mortalità e le vaccinazioni COVID-19.

Potrebbe interessarti anche: “Non sono stati testati sulle persone”. Lo scoop del Time fa esplodere la bufera