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“In autunno tornerà”. La nefasta profezia della Capua e l’ennesima giravolta sulle restrizioni: cosa ha detto stavolta

Pubblicato il 18/06/2022 09:59

Ilaria Capua, ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo“, commenta quella che viene definita “un’ondata estiva” di contagi. Risponde la professoressa: “Il virus fa il virus, si fa portare in giro dalle persone che non si proteggono come dovrebbero e non mettono in atto tutte le misure che abbiamo adottato in questi due anni e mezzo e che sappiamo funzionare”. La colpa, quindi, è degli italiani. Secondo la Capua la mascherina al chiuso o negli assembramenti è ancora necessaria, così come è importante evitare contatti stretti con persone che arrivano da altri Paesi. Insomma, una mezza giravolta visto che a riguardo la professoressa cambia spesso opinione… (Continua a leggere dopo la foto)

Poi ribadisce: “Quando è arrivato il Covid, sapevamo che sarebbe restato. Come tutti i virus si evolve e mutando cerca di sfuggire alle nostre difese immunitarie. Noi avevamo messo la Sars Cov2 in un recinto ma se quel recinto non lo teniamo in ordine, il virus scappa, circola e soprattutto cambia”. Poi la nefasta profezia: “In autunno il Covid tornerà”. Prepariamoci dunque al ritorno del Green pass, degli obblighi vaccinali, delle mascherine e di tutte quelle procedure che Speranza tanto ama e che comunque non gli hanno impedito di contrarre il Covid. La loro utilità, dunque? (Continua a leggere dopo la foto)

Continua Ilaria Capua: “Quest’infezione va evitata, fosse solo perché si sta a casa 15 giorni. Gli asintomatici sono pochi. Proteggiamoci per interesse proprio e della collettività. Non dobbiamo correre dietro all’infezione, ma prevenirla senza questo tira e molla sulle cautele”. A mettere il carico da 12 ci pensa poi Antonio Padellaro, ex direttore de Il Fatto Quotidiano, che auspica più severità da parte del governo e che non si allentino le restrizioni “di fronte all’evidenza di una risalita della curva dei contagi”. (Continua a leggere dopo il video)

Secondo lui Draghi e Speranza dovrebbero avere il coraggio di fare marcia indietro, perlomeno sull’obbligo della mascherina e sul distanziamento. Critico anche Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera: “Basta vedere come i ministri o i capi di governo si danno la mano, la trovo una cosa di inciviltà inaudita. Sembra che salutarsi con il gomito fosse una sceneggiata. Se il Covid dovesse ripartire per il terzo anno consecutivo in autunno, beh, allora siamo di fronte a una massa di cretini”.

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