Soldi da uno Stato sovrano, in cambio di decisioni accomodanti in termini di politica estera. Un’accusa gravissima, se confermata: sta destando grosso scalpore in queste ore il fermo e l’interrogatorio di Antonio Panzeri, che sarebbe indagato per corruzione. Un curriculum di tutto rispetto, il suo: da primo cittadino della “Stalingrado d’Italia”, ovvero Sesto San Giovanni, al Parlamento europeo, per tre legislature nel Gruppo dei deputati Socialisti e Democratici. L’esponente del PD, fermato a Bruxelles ove risiede, secondo il quotidiano belga francofono Le Soir deteneva nella sua abitazione ben cinquecentomila euro in contanti, sospetti proventi delle tangenti intascate. (Continua a leggere dopo la foto)
Della vicenda dà conto anche un’altra testata belga, Knack. Dalle prime notizie emerse, il Qatar, che attualmente sta ospitando i mondiali di calcio più controversi e discussi di sempre, avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo verso il piccolo emirato, attraverso una sistematica rete di corruzione. Lo ha detto Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale di Bruxelles.
Originario di Bergamo, Antonio Panzeri ha militato a lungo nella Cgil, e vanta anche una lunga appartenenza al PCI, prima, e poi al Pd. Come detto, è stato sindaco di Sesto san Giovanni. Eletto per la prima volta al Parlamento europeo nel 2004, ha deciso di non candidarsi all’ultima tornata elettorale. (Continua a leggere dopo la foto)
Assieme a Panzeri, la polizia belga ha fermato altri tre nostri connazionali: uno è l’attuale segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati Ituc, Luca Visentini. Anche il suo è, pur se sconosciuto ai più, un nome “pesante”. Ituc, infatti, è l’acronimo di International Trade Union Confederation, organizzazione sindacale transnazionale che rappresenta 175 milioni di lavoratori in 155 Paesi del mondo, compresi gli iscritti alle nostre Cgil, Cisl e Uil.
Ancora si sa poco e il condizionale è d’obbligo, ma, secondo il sito di Panorama, gli altri due italiani fermati e interrogati sarebbero il direttore di una Ong e un assistente parlamentare. I fermati – scrive ancora Le Soir – sono a disposizione del giudice istruttore che nelle prossime 48 ore potrebbe decidere di spiccare eventuali mandati d’arresto.
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